mercoledì 11 aprile 2012

Batbradipo

Rieccomi qui, dopo una sfilza interminabile di giorni dedicati al silenzio e alla meditazione. Lo so, vi son mancato o miei piccoli fedeli, ma nel contempo zozzi lettori. E se non vi son mancato, beh.. il mio dito medio dice tutto.
Pronti ad una nuova mirabolante fiabetta della buonanotte? Si ok, la sto scrivendo di giorno, ma suvvia.. non siate poi così pignoli.

C'era una volta, nella foresta temperata australiana, un piccolo bradipo orfano. 
La sua vita trascorreva lentamente, con gesti che tipo per prendere un caffè ci metteva una quindicina di minuti e quando lo beveva era già bello che freddo. 
O che per andare a lavorare (si, il lavoro minorile nel mondo dei bradipi è un fenomeno in grande crescita) doveva mettere la sveglietta alle 4 per essere in ufficio alle 9. Insomma, la lentezza scandiva la sua vita.
Come detto, egli era un orfanello, poiché perse i genitori in tenera età per colpa della malavita. 
Sapete come succedono queste cose, una famiglia allegra va al cinema e poi bam! arriva il primo scimpanzè-rapinatore di turno e fa secchi i genitori. Da quel giorno la sua irrequietezza crebbe a dismisura e giurò di farla pagare a tutti i malavitosi.
Un giorno, in ufficio, tra una fattura e l'altra, ebbe l'illuminazione. Doveva divenire un supereroe. Si ok, era un cucciolo di bradipo ed essere un supereroe era un sogno comune a molti altri, ma era anche l'unico modo per vendicarsi dei genitori e per cercare di portare sicurezza nel mondo dei bravi bradipi.
Ci impiegò un annetto a cercare il giusto animale da porre accanto al suo nome, così perché tra i supereroi faceva figo. Doveva agire di notte e quindi decise di scegliere l'animale notturno per eccellenza. Il pipistrello. 
Iniziò a preparare, ovviamente con grande lentezza, una mantellina dove avvilupparsi e una mascherina per celare la sua identità. Preparò anche la sua tana sotterranea in modo tale da avere una base logistica dove spostarsi. Insomma, voleva essere una sorta di Bat-bradipo. Il nome non era un granché, lo sapeva benissimo, però rappresentava al massimo quello che voleva essere. Un bradipo pipistrello, che agisce nell'oscurità.
Una notte buia e tempestosa, decise di mettersi all'opera. Quindi, si mise il costumino e dopo un due orette scarse uscì di casa (eh si tra una cosa e l'altra..). La foresta era un pullulare di vita quella notte, sebbene la forte pioggia cadesse incessantemente ormai da ore. C'erano le solite manguste-battone che erano pronte a procacciarsi clienti e poco più avanti, lungo il fiumiciattolo, iniziava ad intravedere della criminalità.
Si diresse, arrampicandosi di albero in albero, verso un banchetto ove pareva ci fosse una bisca clandestina. L'idea era quella di cadere dall'alto e sbaragliare tutto e tutti a suon di zampate artigliate. Ma come spesso succede, tra il dire e il fare, c'è di mezzo (in questo caso) la lentezza. 
Con un urlo sovrumano (meglio dire sovrabradipo) si lasciò cadere lentamente da un albero e come al rallentatore, iniziò a muovere le zampe per combattere, ma i criminali, veloci più di lui, lo fracassarono di botte.
Dopo essersi risvegliato in una pozza d'acqua, pieno di lividi e con il costumino stropicciato, il buon bat-bradipo decise di non darsi per vinto e riprese la ronda notturna, a caccia di qualche criminale. 
Dopo aver camminato lentamente (adesso ancor di più a causa dei lividi) lungo tutto il boulevard forestale, ecco apparire dinnanzi ai suoi occhietti cisposi un losco figuro ammantato di nero.
Era lui.
Lo scimpanzè manigoldo! L'assassino dei suoi genitori!
Si nascose dietro un albero e tirò un lungo respiro.
Era lì. Poteva farla finita finalmente, dopo anni di pene. Egli non era cambiato per niente, il cappotto nero e la lunga coda scimmiesca. Il brutto grugno da scimpanzé che la sapeva lunga in fatto di criminalità.
Il bat-bradipo si mise a pensare al da farsi... poteva attaccarlo frontalmente, oppure dall'alto... oppure... ma non fece in tempo a terminare il pensiero che Lui era lì, davanti a lui. Era stato scoperto. Dannata lentezza!
Lo scimpanzè-manigoldo lo sollevò da terra con una furia cieca e lo scaraventò in aria. Il povero bradipo si mise a muovere le braccia in cerca di un appiglio, quand'ecco che la fortuna venne in suo soccorso. Riuscì ad attaccarsi ad un ramo di un alto albero lì presente e si avvinghiò usando tutta la sua forza. Ma il suo peso era eccessivo e questo ramo si spezzò facendo capitombolare il bradipo proprio in testa allo scimpanzé che, tramortito, cadde a terra svenuto.
Il bat-bradipo era riuscito con molta fortuna a sconfiggere il suo nemico giurato! Iniziò a togliersi la polvere di dosso e a pavoneggiarsi anche un po', del tipo mettersi in pose da supereroe, ma ci mise davvero un'eternità... e fu troppo tardi quando sentì sogghignare lo scimpanzé sotto i suoi piedi...