sabato 29 settembre 2012

Purgo il marmotto

Tante sono state le mail giunte nella mia casellina, da parte di voi piccolissimi lettori e lettrici, chiedendomi a gran voce altre nuove fiabette con pratogonisti quelle simpatiche bestie del mondo animale. Ebbene, dopo un periodo di vacanza e di relativi sfrizzi e sfrazzi, ho deciso di accontentarvi.

L'autunno è una stagione particolare, ove le bestie iniziano chi a dormire per mesi e mesi, chi a svolazzare da un emisfero all'altro per trovare caldo e sfuggire ai malanni del freddo.
La storia che vado raccontandovi, narra dei preparativi per il lungo letargo del marmotto di nome Purgo. 
Purtroppo nel difficile mondo delle marmotte i nomi vengono dati d'ufficio e per estrazione, indi per cui possono capitare curiosi fenomeni di nome-cretino che possono scontentare alcuni.
Ma questo non è il caso di Purgo, il quale accettò di buon grado questa sua condizione di marmotta dal nome buffo, anzi.. ne fece addirittura un logo per la sua azienda di costruzioni: un cerchio con in mezzo una colata di merda.
Ma Purgo era una marmotta, oltre che solare e mansueta, anche molto puntigliosa e organizzatrice.
Il giorno in cui l'afa estiva fece spazio al freschello autunnale, fece scattare in Purgo l'ansia per i preparativi del lungo riposo. Iniziò di buona lena e in largo anticipo ad accatastare all'interno della sua tana chili di derrate alimentari, che poi erano composte essenzialmente da noci e ghiandine; iniziò a ingrassare per accumulare i grassi necessari per scaldarsi durante le fredde sere invernali e cambiò addirittura il materasso, insomma.. doveva trascorrere quasi 6 mesi dentro quella tana... meglio adagiarsi in un comodo materasso ad acqua, pensò.  
Quando finalmente le prime foglie caddero dai rami, Purgo era già pronto. Sbrigò le ultime faccende, chiuse l'azienda ponendo sul suo cartellone il cartellino "in letargo" proprio dal cumulino di merda del logo (amava questo tipo di burle) e si rintanò al calduccio chiudendo la grande porta d'ingresso con doppia mandata.
Certo, sono sicuro che molti di voi si son sempre chiesti che diamine facciano tutto il tempo le bestiole in letargo. Dormono tutto il tempo? No.
Dovete sapere che essi sono i principali responsabili delle votazioni durante i reality e i talent show. Esatto, quelli che voi guardate e pensate "ma chi cazzo è quel coglione che vota sul serio?". Purgo il marmotto era uno di questi. Passava tutto il tempo a guardare la tv, sdraiato sul nuovo materasso ad acqua, sgranocchiando le nocine.
Una fredda notte di gennaio sentì bussare alla sua porta.
TOC TOC TOC.
Purgo si alzò dal suo giaciglio, si stiracchiò, si pulì gli occhietti cisposi e si diresse verso l'ingresso.
Ad un certo punto sentì un forte vento al di fuori della sua calda tana.
Il freddo gelido dell'inverno è incredibile quando lo senti. Un rumore incessante che sembra poterti congelare all'istante. Così Purgo, impaurito e tutto tremante, decise di ritornare a letto. Anche perchè, diciamocela tutta, non aveva mica voglia di aprire con quel tempaccio... e poi diamine, i colpi erano cessati.
Il mattino seguente, incuriosito da quei colpi sentiti la notte precedente, osservò fuori dallo spioncino il paesaggio circostante.
Con orrore si accorse che tutto attorno stavano costruendo un enorme centro commerciale e lo avevano praticamente murato nella sua tana.
"Ironia della sorte" si disse "io che possiedo una ditta di costruzioni, che vengo intrappolato da un'altra ditta di costruzioni".
Siccome era pressochè tagliato fuori dal mondo, cercò in mille modi di mandare segnali all'esterno, ma senza successo. Decise così di usare l'unica arma che aveva: il telecomando.
Iniziò così a far crescere a dismisura lo share di trasmissioni improbabili come "voyager", "atlantide" e quel canale con tutte le televendite di quadri. Poi si mise a votare personaggi odiosi dei realtiy.
Ma non successe nulla, anzi. I proprietari di quei canali e elogiarono i produttori per aver reso possibile un balzo simile di ascolti e partecipazione.
Purgo stava per farsi prendere dal panico, quando si ricordò che in fin dei conti era una fottutissima marmotta e poteva uscire di lì quando voleva.. bastava scavare nella terra e uscire dovunque!
E visse felice e contento fino a quando una betoniera della sua ditta di costruzioni esplose ferendolo mortalmente.

Ah, queste storie. Sembrano quasi quei film o telefilm dove il protagonista potrebbe cavarsela come niente, basta usare un poco di cervello, non credete? Anche qui, scommetto che voi non ci avevate pensato piccoli microcefali in fasce!