martedì 24 luglio 2012

La vera storia di Gesù

Cari lettori, questo potrebbe essere l'ultimo post di questo blog scalcinato. La tremenda vendetta papale potrebbe ricadere su di esso con furiosissimo sdegno, a suon di vergate.

Pochi sanno la vera storia di Gesù. Si vabè, direte voi o scettici amici, è arrivato colui che mai ha letto i vangeli. Errato, imbelli! Quello che è stato scritto nei vangeli è una versione soft di una vita sregolata che ora andrò a dicantare.
Betlemme, anno 0.
In una stalla ove l'odore di feci di bue era forte, una donna di nome Maria stava partorendo. Beppe, che di mestiere faceva il falegname, era inorridito da tutto questo. E siccome la sua poca sapienza lo rendeva ignorante, vedeva di cattivo auspicio il far nascere un bimbo in una mangiatoia con un asino ed un bue, anche perché un tale Re Erode voleva uccidere il figliolo non si sa per quale oscura ragione. Solo per un sogno? Solo per una stella cadente? Mah...
Fatto sta che Maria, che di cognome faceva Vergine (si spiega ora l'arcano), espulse dalle sue grazie un bellissimo bambino.
Biondo.
Giuseppe, che era un palestinese purosangue, ma non era scemo, vide che qualcosa non quadrava col bimbo.
"Mi hai tradito!" iniziò ad urlare lui.
"Ma no.. è stato lo spirito santo! Non è che per forza dovevo trombare con te o con un altro!" replicò lei.
"Tutte fandonie! Mi hai tradito con quel tale, Gabriele, che apparì un giorno sulla tua porta e tu fosti eccitata dalla sua presenza!" .
Vabè, com'è, come non è... i due litigarono e arrivarono pure alle mani, tanto che i re magi (dei noti truffatori provenienti dall'africa del nord) dovettero separarli tirando loro addosso della mirra, ossia birra troppo maltata.
E niente, poi i due si separarono per forza di cose e Gesù crebbe con problemi. Fece il falegname per un po' di tempo per emulare il padre; poi, come spesso fanno i bimbi disagiati, scappò in vari templi facendo finta di fare il saccentone, ma Maria dovette venir a prenderlo ogni volta e riportarlo nel box, ove crebbe fino ai 20 anni.
Poi una volta libero andò in giro racimolando predicatori, pescatori, traditori e persino gente che raccoglieva tasse. Insomma, la gente giusta di Gerusalemme. Mise su una banda che estorceva pizzo in ogni città che visitavano e per non incorrere nelle loro ire gli abitanti stendevano sempre foglie di ulivo perché faceva figo.
Un giorno raccolse e mise un paio di occhiali ad un miope e venne additato come santo e come "portatore di miracoli". Poi, ci furono casi di allucinazione collettiva dovuta ad una strana moltiplicazione di vini e pesci e strane coincidenze per cui i morti resuscitarono pure dalle tombe.
Insomma, un gran casino. Che tale Pilato Ponzio dovette mettervi freno. Ma Gesù niente, rovesciò incazzoso i banchi del mercato di Gerusalemme e strinse rapporti d'amicizia con un ladrone di nome Barabba, ma ancor peggio, non pagò la cena nei pressi del famoso "orto degli Ulivi" che era un luogo di tendenza per i Gerusalemmesi doc. Allora il Ponzio non ci vide più e lo crocifisse per dispetto. Insomma, non si muore per due chiodi nelle mani, ma quello che la gente non sa è che Gesù era emofiliaco. E questo fu la sua fine.