giovedì 23 luglio 2015

Sloth segue il blog

Ciao piccoli lettori! Il nostro amato Sloth segue il mio blog, come si evince dalla foto.
E pare stia apprezzando molto il fatto che abbia deciso di pubblicare la sua storia. 

Sloth legge lentamente il post
In questi giorni di gran caldo sta soffrendo molto, poichè a causa della folta peluria il sudore scende e gli offusca la vista (già non è un granchè..se ci si mette pure il sudore..), ma non perde un attimo per dedicarsi ai suoi hobby preferiti: il sonno, la pennichella e il pisolino.

domenica 12 luglio 2015

Sloth, il bradipo

Bentornati miei piccoli lettori e mie piccole lettrici.
Lo so, vi starete domandando, con quelle vocine esili che vi ritrovate, "ma che corbellerie stai dicendo? Cioè, sei sparito da anni e moh ci ripippi qui così dal nulla?". Al che io non posso che rispondere con uno sguardo sdegnato perchè, cazzo, uno non può star via un po' che subito a dargli addosso. Ma ciancio alle bande! Torniamo a noi.
La storia che vado a raccontarvi, è una di quelle lunghe. Talmente lunghe che... ohibò, non basterà un misero post sul blog, ma darò vita ad una epopea che vi terrà impegnati per anni. Un po' come Games of Thrones, solo con meno sesso e meno morti. 

Sloth, 2012


C'era una volta, in una foresta pluviale equatoriale subtropicale, un piccolo bradipo. Sloth. 
Egli era un bradipo anomalo perchè sapeva comunicare con il mondo esterno. Certo, non parlava (ecchè siamo in un film della disney??) ma sapeva, con i gesti, farsi capire anche dai non-bradipi. Proprio per questo la mamma intuì le potenzialità del figliolo e volle sfruttare per il suo bene questa sua dote.
Fu così che mamma bradipa decise di mandarlo a studiare nell'agriturismo La Cervazza a Besana Brianza. 
Certo, il viaggio fu lungo e periglioso (poichè fu inscatolato e spedito a moh di pacchetto via nave, poi via aereo e poi con l'enjoy) ma Sloth sembrava divertirsi in tutto questo. Vuoi per il suo carattere spigliato, vuoi per il libro che decise di portarsi appresso "I dolori del giovane Werther", che gli permise di passare ore e ore di spensieratezza.
Una volta lì, si acclimatò da subito sia nella cultura locale, sia per il vero e proprio clima. 
Questo gli permise di passare anni di studi intensi e tessere rapporti sociali. 
Ma, vi chiederete voi, com'è possibile che un bradipo studi?? E poi cosa?? Ma se la gente l'avesse visto in giro, scusa, sarebbe la notizia di apertura di Studio Aperto!
Beh, miei piccoli lettori, usate più fantasia e meno raziocinio porco demonio, siamo in una storia allegra e spensierata. Non ammorbatemi con le vostre ciniche domande. Chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare dalla fantasia, prima che vi trasporti io una manica di legnate.

to be continued...


venerdì 19 settembre 2014

Un luogo chiamato Boxmerda

***ATTENZIONE: questo racconto è basato su una storia vera, ma a causa di violente leggi sulla privacy mi tocca inventare nomi fittizi per tutelare l'incolumità dei protagonisti***

Parte 1.
C'era una volta un gruppo di disperati colleghi capeggiati da una crudele donna scimmia.
Ma come, direte voi o miei piccoli lettori con incredulità mista a sgomento: "Una donna scimmia???"
Si, avete sentito bene.
Ella era una "donna" dalla chioma unta, con variopinti vestiti da meretrice. Crudele, demoniaca e dalle sembianze da primate. Insomma, una scimmia con un vestitino.
Era a capo della più spietata multinazionale della truffa, basata su raggiri, aggiotaggio, stupri e sovente omicidi a sfondo razziale.
Il covo era sito in una malfamata via che, per non destar sospetto alcuno, veniva ricoperta di merda secca proprio da lei, la mattina presto.
In ufficio dettava legge. La sua personalissima legge, che prevedeva punizioni corporali assurde, come  bottigliate di coca cola nel deretano e l'uso di una diabolica radio ad onde psico commerciali che infondevano ai suoi sgaloppini la spietata legge del commercio boxmerdale.
I poveretti, suoi sottoposti, erano 7. La diabolica Potty, Zelda la banfona, il saggio (ma crudele) LeBron, il dandy Fantoni, il folle cretino (ma genio della truffa dei cluster) Bove e il viveur d'om Anàl.
Quando un giorno, la classica routine fatta di poche truffe, fu interrotta da un leggiadro passo di danza nel corridoio di ingresso e apparve in tutta la sua maestosità Gino il ballerino,  così soprannominato per la sua mise elegante à la "ballando con le stelle". Era furente. Il suo viso rosso lasciava presagire il peggio....

To be continued

mercoledì 17 settembre 2014

Unicorno

Buona sera miei piccoli fedeli lettori, 
sono scomparso da questo blog non per niente. Brutti ficcanaso che non siete altro. Immaginatemi tutto chino sulla mia scrivania ottocentesca, in palandrana, stringendo un calamaio e struggendomi per ritrovar la vena creativa. Fatto? Ecco, niente di tutto questo. 
In realtà, stavo studiando un curioso essere chiamato Unicorno. 
Unicorno è un unicorno vero e proprio. Lo so, gli unicorni non hanno mai brillato per fantasia nei nomi, essendo animali fantastici. 
Immaginatevi il povero Unicorno, in mezzo ad animali con i nomi più fantasiosi: Knut l'orso, il polpo Paul, Daniza l'orsa bruna, il commissario Rex. Ora tutti morti. E il bello è che aveva stretto una profonda amicizia con ognuno di loro. 
Unicorno si sentì solo ed incompreso, iniziò a girovagare per boschi fatati non più popolati da fate come negli antichi tempi... quindi possiamo dire semplicemente "nei boschi", cercando qualcosa da fare.
Si iscrisse anche all'università per fare l'avvocato, ma poi con il casino del numero chiuso non passò il test arrivando 31esimo sui 30 previsti. Insomma, 'na sfiga celestiale.
Unicorno sì incattivì di brutto e divenne un fanatico religioso, arruolandosi nell'ISIS, ma a causa del suo corno evidente fu cacciato in malomodo perchè non era in grado di decapitare nessuno con stile ed eleganza, ma anzi, incornava i prigionieri all'occhio, rendendo vano il messaggio da diffondere.
Così, sempre più amareggiato decise di andare in eremitaggio sul Monte Cuccovillo, poco sopra Campobasso. Un monte che pochi si inculano, essendo in Molise.
In molti si saranno commossi leggendo questa sua breve storia, ma alla fine, voglio dire, possiamo anche sbatterci bellamente il cazzo perché gli unicorni non esistono.

domenica 29 dicembre 2013

Chi non circoncide il primo dell'anno, non circoncide tutto l'anno

Si ok, mancano pochi giorni all'arrivo del nuovo anno. Capodanno, ultimo dell'anno, primo dell'anno bla bla bla. Tutti intenti a dover PER FORZA fare qualcosa, se no chissaddio che succede. 
Ve lo dico io cosa succede. Che voi festeggiate ridendo ed ubriacandovi come delle merde sopra ad un male boia. Una circoncisione. La circoncisione di gesù.
Si, miei piccoli lettori. Il primo dell'anno ricorre la Santa Circoncisione. 
Correva l'anno 0, ed era una strana giornata di gennaio: nevicava, pioveva, c'era il sole... c'era soprattutto tanto muschio. (beh tutto questo secondo i più moderni presepi.. ) E pensate che eravamo in Palestina! 
La Madonna e Beppe non sapendo cosa fare tra una mirra e l'altra portarono, secondo le usanze dell'epoca, il piccolo Gesù a farsi tagliare un pezzo di pene. 
Il piccolo in realtà non aveva ancora un nome, fu proprio durante questo gioioso evento che il rabbino glielo diede. Ge-sù. Ossia dall'ebraico "genitali all'insù" per una sua buffa caratteristica. Loro però volevano chiamarlo Mario, ma pazienza.
Tra atroci urla del piccolo e strane nenie cantate da degli angeli apparsi improvvisamente per non perdersi lo spettacolo, il gesto fu fatto.
E fu così, per onorare questo evento, che la chiesa istituì la Festa della Circoncisione, durante la quale viene adorata la reliquia del Santo Prepuzio che pare sia sopravvissuto a ben 2000 anni di storia, rinchiuso in una teca completamente rivestita in pelle di bove.
Classica cena della ricorrenza (tuttora in voga) è il cotechino con le lenticchie, chiara allusione fallica.

Godetevi gli ultimi giorni dell'anno e... buona festa della circoncisione a tutti!




sabato 1 giugno 2013

La ragazza misteriosa

C'era una volta, ma neanche troppo tempo fa, una ragazza bellissima dai capelli biondi e dagli occhi azzurri.
Questa ragazza però era vista nel paese ove risiedeva un po' con timore e un po' con sospetto. Certo, era diligente a scuola e rispondeva sempre con cortesia e carineria a tutti quelli che incontrava. Ma ad un certo punto del giorno, ella spariva.
Ed era impossibile da trovare! Molte volte gli abitanti si misero a cercarla per le viuzze del paese, fino ai colli sovrastanti. Ma niente. Della fanciulla non v'era mai traccia. 
Un giovinotto locale, che conosceva la bellissima ragazza da tempo, decise di affrontare questo arcano una volta per tutte. Aspettò l'uscita da scuola della fanciulla e si mise a seguirla.
Ella si rifugiò velocemente a casa e il giovinotto si nascose dietro ad una siepe, aspettando di rivederla. E dopo un po' di minuti... eccola! Si era cambiata di tutto punto mettendosi una tutina comoda e portando sulle spalle uno zainetto. Il giovane la osservò meglio, quello zainetto sembrava portare qualcosa di non troppo ingombrante.
Ella chiuse il cancelletto di casa e si avviò a passo spedito verso le ripide montagne che sovrastavano il paesello.
Il giovane che la seguiva iniziò a preoccuparsi. Perchè questa fanciulla si inerpicava su un terreno così aspro e periglioso? 
Ella andava con far deciso e saliva sempre più in altro tra massi e rocce acuminate. Sapeva quel che faceva.
Il giovanotto era in difficoltà, non era abituato a simili scalate, ma si fece forza e continuò l'ascesa.
La vedeva mentre saliva, agile come un camoscio e bella come non mai, con i suoi capelli dorati che fluttuavano in aria.
Ad un certo punto la ragazza sparì alla sua vista. Era arrivata sulla cima di quel monte. 
Al giovane ci vollero parecchi minuti per raggiungere il posto, per poi nascondersi dietro a un masso.
Si girò un po' attorno e notò la bellezza del posto, ma ancor di più la stupefacente vista che si aveva delle vallate circostanti. 
Si sporse un pelo dalla roccia per osservare la fanciulla. 
Lei era lì, seduta, immersa nei suoi pensieri. La vide agitare i suoi pugni in aria con fare iracondo, ma poi.. afferrò dal suo zainetto un ukulele. E si mise a suonare.
Il suo volto parve rasserenarsi di colpo e il giovinotto capì da quei gesti, così studiati, che questo rituale andava avanti da anni.
Allora si fece forza e uscì allo scoperto. 
"Scusami" disse alla fanciulla. "ma perchè tutto questo?".
Ella si spaventò nel vedere un'altra persona lì sopra con lei. "Come hai fatto a trovarmi? Mi hai seguito?" disse con fare cattivo.
"si, ormai sono anni che non ti si vede mai in queste ore. Volevo capire il perchè"
"Pfff perché... non vedi? suono l'ukulele".
"si, ma... perché?" chiese con insistenza lui.
"Vattene via per la miseria! O ti scaglio queste pietre addosso!" disse posando l'ukulele e afferrando con i suoi pugnetti dei sassi con fare minaccioso.
Lui, spaventato da quella reazione, decise di arrendersi. Si voltò e riprese a scendere da quel monte, rimanendo fortemente deluso dal non aver scoperto nulla.
La fanciulla, assicuratasi che nessun altro fosse nei paraggi, riprese a suonar l'ukulele e a distendere nuovamente il suo volto in una paresi di rilassatezza.
Quand'ecco che... dopo un urlo liberatorio, un forte e squassante peto eruppe da quel bellissimo corpo. "finalmente... anche oggi è andata. Il blocco è stato sconfitto.." disse con un largo sorriso.
Laggiù in paese, la gente alzò lo sguardo al cielo. "Mah, di nuovo tuona a ciel sereno." esclamarono molti con lo sguardo all'insù.

venerdì 7 dicembre 2012

La vera storia dell'Immacolata Concezione

La storia che vado raccontandovi è un po' particolare. Sia perchè sarà il lasciapassare ufficiale per una mia scomunica diretta e irreversibile, sia perchè la storia in sè è ricca di spunti interessanti, ambiguità, solenni fesserie e colpi di scena. Roba che manco il delitto di Avetrana o lo Zio Michè potrebbero sminuire.

L'8 dicembre si festeggia una copulazione. 
Copulazione che ha avuto come risultato un concepimento. Così, al primo colpo. BAM! 
Come narrato nel controverso best seller "La Sacra Bibbia II: Il Nuovo Testamento" (tomo che originariamente era il preludio di "50 sfumature di grigio") Maria Vergine, la protagonista, ebbe una relazione clandestina con il bellissimo Gabriele, un aitante pilota norvegese in viaggio nel tempo. 
Ella, dopo una notte di furioso amplesso, rimase incinta. Il seme di lui, forte della sicumera tipica dei norvegesi, fecondò al primo colpo il grembo della giovane donna, che non potendo far nulla per nascondere il fattaccio e davanti alle pressanti domande di Beppe (noto falegname della bassa Gerusalemme, basso e scuro di carnagione) che si insospettì per l'aumentare della pancia della moglie,  si inventò una scusa che ai più divenne dogma di fede: l'immacolata concezione. 
Le cronache apocrife narrano di un violento dialogo tra i due, ma Maria che era una brillante oratrice riuscì ad indorare il tutto raccontando la storia di un angelo apparso dal nulla mentre lavava le vesti e la rese pregna del figlio di una divinità con la sola circonfusione di luce. 
Il povero Beppe che non brillava di acume, si inginocchiò e accettò il fatto.
Certo, poi quando nacque il pargolo... alto, biondo e occhi azzurri*... la cosa divenne palese, ma tanto alla fine tutti urlarono al miracolo e la cosa passò in secondo piano.
*(testimonianze delle sue fattezze sono presenti in ogni chiesa. Ah, ironia della sorte!)

MADONNAMIA! Esclamerete voi fedeli lettori. Si, questa è la vera storia della festa che cade l'8 dicembre.
Come dite? non ha senso? Come faceva un norvegese a viaggiare nel tempo?
Beh, come preferite. Se non credete alla mia versione, continuate a seguire quella "ufficiale", sicuramente molto più plausibile. Tzè.