Insomma... è una gran brutta gatta da pelare perché non si sa bene l'anno. E voi sapete che senza una collocazione precisa... non diventa più una storia ma un'ennesima favola o fiaba. "E che due maroni!" direte voi... basta fiabe! Beh, come darvi torto. Però oh... non è colpa mia se non c'è una data precisa. Il range lo sapete... usate la cara e vecchia fantasia. Che, per i maschi NON è quello che pensate.. quindi smettetela di fantasticare su donnine nude E voi ragazze... smettetela di fantasticare sul principe azzurro perché, cazzo, non esiste. Semmai, se vi va di culo è marrone. Toh guarda... giustappunto come l'eroe di questa storia.
Come ben sapete, il mondo che conosciamo è solo una facciata. Esiste un mondo meraviglioso parallelo al nostro che è popolato da una masnada di principi azzurri. Ce ne sono di ogni tipo. Belli, alti, palestrati, colti, interessanti, un pochino tamarri, ben dotati nel disotto, dolci, premurosi e pure un po' stronzi. Insomma... il mondo è popolato di fantasie femminili di dubbia realtà.
Ma attenzione! Miei canuti e vegliardi lettori! Ci sono anche tante belle donnine nude, belle, alte, con un cubetto sodo (esatto, cubetto. Non è un errore), fette belle formate (non è un errore neanche qui. Il Moige mi ha multato), intelligenti quanto basta per non sentirci inferiori etc etc. Insomma. Il mondo parallelo è popolato da questi personaggi immaginari. Ma che in questa realtà esistono eccome!
In questo putiferio orgifero di personaggi, dove ovviamente tutti si ingroppano a piè pari, esiste un principe diverso dagli altri. Un principe marrone.
Si, miei simpatici lettori. Avete sentito bene. Era proprio un principe marrone.
Egli si ritrovava solo in questo mondo perfetto. Tutto era composto alla perfezione. C'era ricchezza, case villazze enormi, un bel profumino nell'aria, auto sportive, verde ovunque... Tutto andava alla perfezione.
Ma lui, di grazia, era di un colore che non si poteva proprio vedere. Si chiese fin dalla sua primissima apparizione chi o che cosa abbia fantasticato su di lui. Si ritrovava ad essere completamente marrone, dalla testa ai piedi, con una discreta intelligenza, un discreto aspetto, un discreto caratterino e una discreta sfiga.
Egli si sentiva a disagio perché tutta quella perfezione non si confaceva con il suo essere marrone. Le donnine nude lo schifavano perché volevano i principi azzurri. I principi azzurri... beh erano virili e grossetti quindi non lo volevano sessualmente, ma si bullavano di lui. Era un inferno.
Un bel dì, decise di farla finita. Voleva vivere nel mondo parallelo da cui provenivano tutte quelle fantasie perfette. Peggio di così, in fondo, non poteva mica essere!
Decise quindi di interpellar il Demiurgo, che dall'alto osservava l'andazzo di quel calderone di fantasie.
"Oè demiurgo!" urlò con una voce sgradevole il principe marrone. "Dimmi, o abominio di fantasia!" rispose lui con fare da demiurgo. "Beh, senti. Io qui non posso più stare! Voglio andare là, sulla terra parallela per vivere la mia vita. Qui diamine, è tutto troppo perfetto e ci vivo maluccio." Il demiurgo, che nel frattempo faceva calzetta, stufo di quella voce sgraziata, decise di liberarsi di lui e lo inviò sulla nostra terra.
Uella, era un mondo alla sua portata! Una puzza incredibile, persone che andavano dal bello al cesso immondo, cemento in ogni dove, c'era sofferenza, dolore, guerra, pestilenza. Insomma... uno schifo di posto in cui vivere, ma alla fine adatto a lui.
Si mise quindi in viaggio sul suo cavallo marrone, mai menzionato finora perché insomma.. è una bestia ed è comunque logico che un principe sia a cavallo. Tranne forse William e Harry che come cavallo hanno solo la Camilla. Ma questa è un'altra brutta storia.
Il principe vagabondò in lungo e in largo. Quando trovava una ragazza ella lo schifava perché veniva scambiato per un uomo completamente ricoperto di merda.
Il principe cercò sempre invano di spiegare il perché di quel look, ma niente da fare.
Insomma, le cose iniziavano a non andar mica tanto bene. Certo, meglio che dall'altra parte. Però diamine. Sperava in qualcosina di meglio.
Un bel giorno, mentre pescava triglie in un laghetto inquinato, vide una ragazza tutta strana. Era bellina, ma si dimenava in giro quasi fosse posseduta. Lui le si avvicinò con fare sospetto. "Oè donzella, sei forse posseduta dal dimonio?" disse lui. "Ma no sciocchino! Sono solo felice! Non vedi? saltello per i campi come farebbe qualsiasi ragazza felice!". "Ohibò" disse lui "non conosco la felicità.. sono sempre attorniato dalla perfezione... e dove c'è troppa perfezione non c'è mai felicità!".
Lei allora prese la sua mano e disse "ma dai! senti, ascolta questo "prot!" e fece un sonoro e squassante peto. Gli scoiattoli, intimoriti scapparono via e le triglie che aveva pescato il principe si ributtarono nel laghetto ecco che... qualcosa nel suo essere stava mutando! "O demiurgo!!! La mia bocca sta subendo una mutazione! aaaah i lati si stanno innalzando e dal mio esofago stanno uscendo strani versi!" urlò lui spaventato. E rise... rise talmente forte da far ritornar le triglie nel retino da pesca e gli scoiattoli continuar a rincorrersi sui prati. "Hai visto??? così si ride!" disse la donzella.
Così il principe conobbe il miracolo del riso. E anche quello dell'ammore! Insomma... è quasi logico no? Cioè... un finale così sarebbe perfetto no? I due insieme... magari una vita costruita lì in quel posticino, con il principe che pesca e la fanciulla che scorrazza liberamente per i prati. In realtà non andò proprio così. Perché ci costruirono un centro commerciale. E i due furono scacciati in malomodo con le ruspe.