martedì 30 novembre 2010

Camminando e dissacrando

Nel 2030 passeggerò con mio figlio per le strade della mia città.
Osserverò con occhi più maturi un mondo totalmente cambiato.
Passeggerò ed osserverò.
E quando mio figlio chiederà cose che non sa, sarò pronto a rispondergli.
Mettiamo di trovarci in un museo...
Ovviamente ci saranno ologrammi che illustreranno la storia dalle origini ai tempi moderni.
E sono già terrorizzato dalle domande che potrà farmi.
"Papà, chi è quel signore basso basso, con le orecchie grosse, un po' pelato e grassoccio vestito elegante?"
"Quello lì figliolo è stato un presidente del consiglio"
"Ah si? Perchè non l'ho mai visto?"
"Eh, perchè è stato cancellato dai libri di storia, abbiamo preferito così"
"Perchè?"
"Beh, perchè non si è comportato correttamente"
"Ma quanto tempo ha governato?"
"mmm.. una decina d'anni più o meno"
"Così tanto?? ma scusa, se si comportava così male come dici tu, perchè il popolo continuava a votarlo?"
"Perchè lui controllava tante cose, una squadra di calcio, tantissime televisioni, giornali...aveva le mani in pasta ovunque e il popolo siccome non si documentava tanto e si accontentava di seguire i tg sulle reti più importanti..diciamo che trovava solo un solo punto di vista. Il suo."
"Cavolo, beh papà, mi spiace dirlo ma sono stati proprio anni in cui voi eravate davvero stupidi"
E qui, non saprò come controbattere. Non ha tutti i torti.
"Papà chi è quel signore vestito di bianco?"
"Quello, figlio mio è stato l'ultimo papa."
"Cos'è un papa?"
"E' una guida spirituale."
"Ma cosa faceva?"
"Diceva la sua, spesso influenzando il comportamento dei governi, su tanti argomenti: guerre, economia, scienza, vita, procreazione, famiglia..."
"Ah, ma quindi era sposato? Insomma, aveva una famiglia?"
"Beh, no... aveva fatto un voto di castità."
"Castità? Ma allora, senza una famiglia, senza una moglie e dei figli... come poteva sentenziare su queste cose?"
E anche qui, non saprò rispondere.
Ah, i figli.

Keep rockin'

domenica 28 novembre 2010

Dal diario dell'orsetto... parte IV

Caro diario,
Ma che giornate in queste ultime settimane.
Dalla pioggia gelida al freddo artico e alla neve.
Etciù!!!
Fortuna che mi riscalda una bella bottiglia di Whisky.
Alla salute!

sabato 27 novembre 2010

Uno strano sogno

Vi racconto un sogno che ho fatto l'altra notte...
Mi trovo a vagare da solo lungo un'autostrada, probabilmente la mia macchina si è guastata o non so che altro. Ad un certo punto mi avvicino al capannello dell'SOS, mi giro un attimo perché ho sentito un rumore strano alle mie spalle... ma niente, mi rigiro e mi ritrovo catapultato in una sorta di chiesa.
Ma è strana davvero, perché ha pochissima luce al suo interno e sembra quasi rossastra, un po' come il colore che c'è attorno all'albero di Natale quando lo si accende e le lucine riflettono il rosso delle palle. Ecco.
Ad un certo punto sento un rumore di passi e vedo tante suore... bellissime. Giovani, dai volti sensuali.
E mi ritrovo in mezzo a questa cerchia di pinguine sexy a discutere del più e del meno, chiedendo loro dove fossi finito.
Poi iniziano a ballare come fossero in discoteca, ma sulle note di "smells like teen spirit"..
Una di loro si fa avanti e mi prende la mando, portandomi in una stanza dietro ad una sorta di altare strano, fatto di legno, ma appena varco la soglia della stanza, mi ritrovo ancora in autostrada. Mi giro e mi rigiro, ma niente. Le sexy suore e la chiesa dalla luce rossastra sono sparite.
Non mi ricordo perché mi sono svegliato.
Forse per la delusione del mancato sogno erotico.

Keep rockin'

martedì 23 novembre 2010

Intuizioni

A volte le grandi intuizioni avvengono sul cesso, altre quando sei seduto un freddo martedì sera sorseggiando una birra a casa e guardando un film.

Keep rockin'

domenica 21 novembre 2010

Life in armony

La vita dura solo un istante; è necessario avere la forza di andare avanti facendo ciò che più ci piace.
In questo mondo fugace come un sogno vivere nella sofferenza, non facendo che cose spiacevoli è pura follia.
(Hagakure)

Che dire, i samurai dall'alto della loro saggezza ci hanno insegnato che bisogna vivere in piena armonia con noi stessi, oltre che ricercare la perfezione in ogni gesto che si compie. 
E come la mettiamo con le scelte che il destino ci mette davanti al nostro cammino? 
Ad ogni azione che compiamo ne corrisponde anche una opposta. E il più delle volte una cosa esclude necessariamente un'altra. 
Dobbiamo cavarcela facendo le cose che reputiamo essere le migliori per noi stessi.
Bisogna essere egoisti per sopravvivere. 
Non lo dico io, ma l'evoluzione. La natura.

Keep rockin'

mercoledì 17 novembre 2010

Wind of change

No, cari i miei fedeli lettori... non si tratta del reprise della famosa canzone degli Scorpions... bensì un dato di fatto.
Si respira tutto attorno a noi, una sorta di cambiamento... radicale.
Non lo sentite?
Non so ancora dirvi se questo "vento di cambiamento" sia qualcosa di positivo o negativo.
Se porterà cose buone o solo inutili illusioni.
Davvero... non so dirvelo.
Avete notato come qualsiasi cosa facciamo, anche la più banale, la più inutile... prima o poi ci tornerà a tormentare?

Il vostro enigmatico Matt vi lascia un po' in sospeso quest'oggi, perchè è il leit-motiv delle sue ultime settimane.

Keep changin'

domenica 14 novembre 2010

Il sapore della libertà

Finalmente qualche buona notizia da questo marcio e folle mondo.
Dopo 15 anni esiliata dal mondo, agli arresti domiciliari, ieri 13 novembre 2010 è stata liberata Aung San Suu Kyi (Premio Nobel per la pace nel 1991).
Non voglio dilungarmi in sterili e banali commenti.
Voglio solo riportare le sue parole. Che credo siano meravigliose.

Se vogliamo ottenere quello che vogliamo dobbiamo farlo nel modo giusto. 
La base della democrazia è la libertà di parola e anche se penso di sapere cosa volete, vi chiedo di dirmelo voi stessi. Insieme, decideremo quello che vogliamo, e per ottenerlo dobbiamo agire nel modo giusto. Non c'è motivo di scoraggiarsi. Non temo le responsabilità, ma ho bisogno dell'energia della popolazione. 
La mia voce, da sola, non è democrazia. Niente può essere raggiunto senza la partecipazione della gente. Dobbiamo camminare assieme. 
C'è democrazia quando il popolo controlla il governo. Accetterò che il popolo mi controlli.
Anche se non siete interessati alla politica, la politica verrà da voi. Dovete impegnarvi per difendere ciò che è giusto. 
Del resto, non credo che l'influenza e l'autorità di una sola persona possa far progredire un Paese. Una persona da sola non può fare qualcosa così importante come portare la democrazia a un paese. 
Se il mio popolo non è libero, come potete dire che io sono libera? Nessuno di noi è libero.
Questo è il momento in cui la Birmania ha bisogno di aiuto... le nazioni occidentali, le nazioni orientali, il mondo intero.... tutto comincia con il dialogo. "


Keep to be free...

venerdì 12 novembre 2010

Ricordi di sbronze... e di risalite.

6-7 anni fa, le sole cose che sapevo far bene erano bere e divertirmi.
Appena trasferito a Milano da quella pacifica landa al confine con la svizzera.
Eravamo 4 bravi ragazzi..io, L, M e C.
Il fatto che due ragazzi condividessero un appartamento con altre due ragazze era alquanto eccitante nei primi tempi. Voglio dire, entrare in bagno e trovare ogni ben di dio accumulato sulla lavatrice.
Solo che il primo contatto con l'indipendenza...quella vera...ebbe in noi un effetto devastante.
Angoscia per un nuovo mondo, una nuova vita...e tanto alcool.
Gran rogna per il padrone di casa che avrebbe voluto mandar su da noi i poliziotti ogni volta che facevamo il più piccolo rumore.
Salti, gavettoni, risate, incontri clandestini di boxe...
Il momento migliore era quello del risveglio. Ripensavo a cosa avevo fatto la sera precedente... con L, M e C, sbronzi e stomacati per giorni e notti.
Tutti e quattro, a dire il vero.
Con l'orrendo suono della sveglia quasi ad annunciare "hey coglioni, è ora di andare a lezione!".
Già, lezione... ricordi sfumati di anni ormai perduti.
Poi è buffo come la vita ti riservi strane sorprese.
Un incontro quasi casuale, una sorta di illuminazione... e la tua vita che ricomincia da capo.
Cercando di migliorare quello che per anni avevo cercato di buttare nel cesso.
Mai data troppa importanza a come gli altri mi vedevano... mai provato a cambiare il mio modo di essere e il mio stile. (quale?)
Ma è successo.
Ora, non voglio tirare fuori strane storie con una finta morale alla fine, perchè ogni storia è diversa e io sono di certo l'ultima persona a voler dare insegnamenti agli altri. Anzi.
E' solo una constatazione.
E il fatto che ora sia qui a parlarne è certamente una dimostrazione di quanto io sia cambiato nel giro di pochi anni.
E' un bene o un male?
Di questo ne riparleremo tra altri 7 anni. Magari.

Keep rockin'

mercoledì 10 novembre 2010

Dal diario dell'orsetto... parte III

Caro diario,
mi sono appena comprato una katana su ebay, ma è effettivamente troppo grande per me!
Cercherò di farmi dei muscoli, ma da orsetto di pezza quale sono....è difficile!
Vabè, oggi è anche una giornata fredda e piovosa.
Spero di non ammalarmi di nuovo!

Tuo,
Orsetto

sabato 6 novembre 2010

Scelte...

La nostra intera esistenza è costellata da innumerevoli scelte da compiere; a volte difficili, a volte meno.
Ma probabilmente sono anche le cose che non scegliamo a renderci quelli che siamo.
Il fatto è che la scelta giusta può cambiare il nostro destino. 
Il fato governa la nostra vita, con un pizzico di fortuna. 
Non conta nient'altro.


Keep choosin' 

venerdì 5 novembre 2010

Happiness

Cos'è la felicità se non qualcosa di soggettivo, individuale, personale.
"La felicità è lo stato d'animo (emozione) positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri" (cit. Vocabolario Garzanti).
Quello che può dare felicità a me, non è detto che possa darlo anche a qualcun'altro.
Essere felici è quindi un'espressione di immenso egoismo.
La verità è che la felicità è un qualcosa di irraggiungibile.
Vuol dire guardare serenamente la propria esistenza e sentire che non manca davvero nulla.
Dai, sinceramente... quanti di voi possono farlo?
Nessuno di noi è felice, c'è sempre qualcosa, anche una piccola cosa, che manca nella nostra vita.
E probabilmente, la felicità è pura utopia.

Keep rockin'  

giovedì 4 novembre 2010

A little, funny, country called Italy

Che paese bizzarro l'italietta.
Una nazione in cui il presidente del consiglio è dipinto come un ottantenne buffone e bestemmiatore che va dietro alle minorenni, che organizza festini a luci rosse (e droga?) nelle sue residenze, dedito al bunga bunga, omofobo e maschilista... un presidente visto all'estero come "Le bouffon de l'europe" (cit. L'Express - Francia). Un presidente del consiglio che esercita le sue funzioni come un dittatorucolo da quattro soldi... un presidente che si è fatto 18 (si...DICIOTTO) leggi ad personam per non finire in galera e che se ne frega delle reali necessità del paese.
E' mai possibile tutto questo?
E' mai possibile che vinca...anzi, stravinca ogni volta le elezioni? Siamo come gli americani che si sono tirati dietro per 10 anni quel pirla di Bush??? Siamo messi così male? Siamo così stupidi???
La risposta è chiara, visto che il suddetto individuo passeggia per Montecitorio dal 1994.
Dobbiamo continuare ancora a lungo a vergognarci di vivere in questa italietta?

Keep resisting

p.s. NON sono un magistrato e NON sono comunista, sia chiaro! meglio scriverlo perchè poi magari qualcuno mi addita come tale... non sia mai! Anzi, a proposito di questo... persino Libero e Il Giornale che di sinistra non sono neanche un po', non ne possono più.

"“Stupidità sconcertante”, “abuso di potere”, “casini autoprocurati e non complotti”. Insomma, “il Cavaliere si dia una calmata”. Firmato Belpietro, Veneziani, Facci, Feltri. L’emorragia di consensi e la solitudine sempre più marcata di Silvio Berlusconi è tutta qui, nelle parole scritte oggi da giornalisti e opinionisti storicamente pronti a difendere il Capo e a contrattaccare con tutte le armi. Oggi, invece, non è andata così: è tutto un susseguirsi di critiche. E le prime pagine di oggi di Libero e Il Giornale spiegano addirittura meglio delle inchieste giornalistiche e giudiziarie il guaio politico in cui si è cacciato il premier.

Gli schiaffi più forti arrivano da Libero, con Filippo Facci che, nella sua rubrica in prima pagina, non usa giri di parole: “Non si può campare pensando sempre che gli altri sono peggio, che i giudici sono comunisti e che Fini è un traditore: anche se ci fosse del vero in tutto quanto. Non si può passar la vita a difendere il privato di Berlusconi se poi Berlusconi non fa niente per difendere dal suo privato noi”. L’opinionista di Libero non si limita a prendere le distanze dal premier sull’ormai famosa notte del 27 maggio (“Se di notte il premier non telefona a Obama ma a Nicole Minetti, e se la liberazione di una cubista marocchina è divenuta la missione più rilevante della nostra politica estera, la colpa non è mia”), ma tira in ballo con un’ironia velenosa anche l’assenza di dirigenti di peso nel Pdl: “Se dietro Berlusconi non c’è un partito ma c’è solo lui, oltre a una serie di soldatini imbarazzanti, la colpa forse è addirittura sua”. Stupisce anche il tono tutt’altro che accomodante con cui il direttore Maurizio Belpietro tenta la difesa d’ufficio del premier, sostenendo la tesi che “il reato di abuso di ufficio non esiste nel codice penale del nostro Paese”, quindi Berlusconi non è perseguibile (“Esisteva fino a qualche anno fa l’abuso d’ufficio”, continua Belpietro, “ma per fare un piacere a Prodi è stato modificato”). La sostanza politica dell’articolo è, però, ben chiara. E durissima nelle parole scelte: “La stupidità sconcertante – scrive Belpietro – con cui, la sera del 27 maggio, il presidente del Consiglio si è infilato nel pasticcio di Ruby, è una questione che peserà sulla sua immagine e sul suo consenso”. Non è abbastanza chiaro? Ecco un passaggio ancora più diretto: “Per come la vediamo noi, a differenza delle volte scorse, il Cavaliere è messo male e rischia davvero di lasciarci le penne”

lunedì 1 novembre 2010

Matt's review.. The Walking Dead

E' un evento tanto atteso dal pubblico americano quello della premiere di "The Walking Dead", nuova serie tv prodotta dalla AMC.
In un periodo in cui lo "zombie movie" sembra aver riacquistato potere nei palinsesti horrorifici mondiali (dai vari sequel e remake Romeriani, fino al francese "The Horde"), questa nuovissima serie, tratta dall'omonimo fumetto di enorme successo in terra statunitense, sembra riportare il filone zombesco ai suoi albori. Da quel primo film di George Romero (La notte dei morti viventi), che lanciò le creature ciondolanti, misteriosamente "risvegliate" dal sonno della morte, invadere il mondo.
The Walking Dead è una piacevole sorpresa e non ha certamente deluso le aspettative di chi, come me, aspettava da tanto tempo il giorno della premiere.
Darabont riesce in effetti, in questo primo episodio, a coniugare una regia che è squisitamente cinematografica (con momenti di tensione altissima, come tutta la parte ambientata nell'ospedale) con una scrittura che si prende il suo tempo per sviluppare i personaggi.
L'analisi psicologica di ogni singolo personaggio verrà infatti sviscerata (è proprio il caso di dirlo) durante gli episodi della serie, con flashback prima dell'incidente.
La serie inizia già in mezzo agli eventi, con l'agente di polizia Rick Grimes, interpretato da Andrew Lincoln, che si trova a fronteggiare una bambina-zombie in uno scenario post apocalittico ben costruito, in cui si respira già la morte e il disfacimento in corso. Da lì, veniamo trasportati indietro alla sparatoria in cui Rick rimane gravemente ferito, per svegliarsi su un letto di ospedale, debole ma vivo, apparentemente poco tempo dopo; in realtà, come apprendiamo quasi subito, sono passati diverse settimane (mesi?) dal suo ricovero, l'ospedale è deserto e in città ci sono solo cadaveri, forse vittime di un morbo letale, forse di un'inspiegabile ondata di violenza collettiva. Ma il poliziotto, che ha appena iniziato la sua odissea, finora ha visto solo i morti che restano a terra: non quelli che si alzano e camminano, come gli verrà rivelato poco dopo.
Come in ogni zombie movie che si rispetti, anche in The Walking Dead, non viene spiegato il perchè di questa epidemia che ha risvegliato i morti dalle tombe e che contagia chiunque venga morso dai "walkers" (come vengono chiamati nella versione originale) e ciò rende la trama ancora più spaventosa, perchè il "non sapere" è l'arma più terrificante per noi spettatori.
Insomma, è una serie che vi consiglio fortemente di tenere d'occhio!
Stay tuned