venerdì 19 settembre 2014

Un luogo chiamato Boxmerda

***ATTENZIONE: questo racconto è basato su una storia vera, ma a causa di violente leggi sulla privacy mi tocca inventare nomi fittizi per tutelare l'incolumità dei protagonisti***

Parte 1.
C'era una volta un gruppo di disperati colleghi capeggiati da una crudele donna scimmia.
Ma come, direte voi o miei piccoli lettori con incredulità mista a sgomento: "Una donna scimmia???"
Si, avete sentito bene.
Ella era una "donna" dalla chioma unta, con variopinti vestiti da meretrice. Crudele, demoniaca e dalle sembianze da primate. Insomma, una scimmia con un vestitino.
Era a capo della più spietata multinazionale della truffa, basata su raggiri, aggiotaggio, stupri e sovente omicidi a sfondo razziale.
Il covo era sito in una malfamata via che, per non destar sospetto alcuno, veniva ricoperta di merda secca proprio da lei, la mattina presto.
In ufficio dettava legge. La sua personalissima legge, che prevedeva punizioni corporali assurde, come  bottigliate di coca cola nel deretano e l'uso di una diabolica radio ad onde psico commerciali che infondevano ai suoi sgaloppini la spietata legge del commercio boxmerdale.
I poveretti, suoi sottoposti, erano 7. La diabolica Potty, Zelda la banfona, il saggio (ma crudele) LeBron, il dandy Fantoni, il folle cretino (ma genio della truffa dei cluster) Bove e il viveur d'om Anàl.
Quando un giorno, la classica routine fatta di poche truffe, fu interrotta da un leggiadro passo di danza nel corridoio di ingresso e apparve in tutta la sua maestosità Gino il ballerino,  così soprannominato per la sua mise elegante à la "ballando con le stelle". Era furente. Il suo viso rosso lasciava presagire il peggio....

To be continued

mercoledì 17 settembre 2014

Unicorno

Buona sera miei piccoli fedeli lettori, 
sono scomparso da questo blog non per niente. Brutti ficcanaso che non siete altro. Immaginatemi tutto chino sulla mia scrivania ottocentesca, in palandrana, stringendo un calamaio e struggendomi per ritrovar la vena creativa. Fatto? Ecco, niente di tutto questo. 
In realtà, stavo studiando un curioso essere chiamato Unicorno. 
Unicorno è un unicorno vero e proprio. Lo so, gli unicorni non hanno mai brillato per fantasia nei nomi, essendo animali fantastici. 
Immaginatevi il povero Unicorno, in mezzo ad animali con i nomi più fantasiosi: Knut l'orso, il polpo Paul, Daniza l'orsa bruna, il commissario Rex. Ora tutti morti. E il bello è che aveva stretto una profonda amicizia con ognuno di loro. 
Unicorno si sentì solo ed incompreso, iniziò a girovagare per boschi fatati non più popolati da fate come negli antichi tempi... quindi possiamo dire semplicemente "nei boschi", cercando qualcosa da fare.
Si iscrisse anche all'università per fare l'avvocato, ma poi con il casino del numero chiuso non passò il test arrivando 31esimo sui 30 previsti. Insomma, 'na sfiga celestiale.
Unicorno sì incattivì di brutto e divenne un fanatico religioso, arruolandosi nell'ISIS, ma a causa del suo corno evidente fu cacciato in malomodo perchè non era in grado di decapitare nessuno con stile ed eleganza, ma anzi, incornava i prigionieri all'occhio, rendendo vano il messaggio da diffondere.
Così, sempre più amareggiato decise di andare in eremitaggio sul Monte Cuccovillo, poco sopra Campobasso. Un monte che pochi si inculano, essendo in Molise.
In molti si saranno commossi leggendo questa sua breve storia, ma alla fine, voglio dire, possiamo anche sbatterci bellamente il cazzo perché gli unicorni non esistono.