venerdì 31 dicembre 2010

Goodbye fu**ed 2010

Un anno stupido e meschino che se ne va.
Ci sono stati (pochi) momenti belli, certo. Ma sono stati più i momenti brutti, da dimenticare.
Ho una grande aspettativa per il 2011. Anzi, una GRANDISSIMA aspettativa.
Chissà mai che riuscirò a costruirci su qualcosa di positivo per la mia vita...
In ogni caso, per stasera, una bella bottiglia di vino.
L'unico modo per sfuggire ai cattivi ricordi.

Keep rockin' fellows

mercoledì 29 dicembre 2010

Insulti e propositi

Quella strana e buffa convenzione sociale che è Capodanno. O San Silvestro, o l'ultimo dell'anno... insomma, chiamatelo come più vi aggrada.
Alzi la mano chi lo ama sul serio! Uno, due, tre... beh dai allora un po' di voi si diverte per davvero.
Impressionante!
Io no. E vi dico subito il perchè.
Trovo davvero stupido fare come un gregge di pecore e riservare un simile trattamento per un giorno che tecnicamente segna l'addio e il benvenuto ad un altro anno... è pur sempre tempo che scorre.
Non ho bisogno di un giorno particolare per bere di più e divertirmi... ci sono altri 364 giorni per questo.
In ogni caso, mi adatto alla convenzione sociale da buona pecora e stipulo persino una breve lista di cose da fare assolutamente per il 2011.

1. Lavorare, imparare e divertirmi in quel di Chicago. (Ve lo detto che parto? 3 mesi di internship nella Windy City!). Parola d'ordine: esperienze!
2. Trovare un posto di lavoro sensato e pagato dignitosamente.
3. Trovare casa e riacquistare l'indipendenza perduta.
4. Dominio del mondo.

Lo so, lo so... il punto 2 è abbastanza improbabile, ma... sognare è lecito!

Keep rockin' sheeps

giovedì 23 dicembre 2010

A Christmas Carol

Di solito Natale è una festa fatta di storie ricche di buoni propositi e speranze.
La storia che vado a raccontarvi è una di queste.
Vicino a Luino, incastonato nei monti vicino al Lema, esiste un piccolo paesino chiamato Alpone.
Vi abiteranno 20 anime o su per giù.
Il paesino è costituito da una decina di casette, tutte senza le comodità dell'era moderna. Quindi senza elettricità e gas. Si vive alla vecchia maniera.
In una di queste casette vive una famigliola umile. I Camotti.
E' una famiglia povera, molto povera costituita da una bella donna di nome Algisa, che si occupa di rassettare casa e tenere sotto controllo il piccolo orticello; dal capo famiglia Roberto che fa il boscaiolo e si guadagna da vivere tagliando e rivendendo la legna ai paesi più ricchi in fondo alla valle; e poi c'è la figlioletta di 9 anni, Sofia, una bambina molto grassa, che diciamocela tutta, non fa un cazzo tutto il giorno.
La vigilia di natale, quando ormai le luci del giorno si stanno spegnendo, bussa alla porta di casa Camotti un forestiero.
E' un bel giovinotto, molto alto e ben curato, che chiede alla povera famigliuola un posto dove trascorrere la notte.
Racconta loro di una spedizione tra amici sul Monte Lema, il monte che sovrasta il paesello di Alpone, che si è tramutata in tragedia allorquando il capo cordata è precipitato dal costone, trascinando con sè il resto degli scalatori. Lui racconta di essere sopravvissuto per puro caso, aggrappandosi ad una sporgenza all'ultimo secondo.
La famiglia, sconvolta dal racconto di questo baldo giovine prepara un umile giaciglio accanto al camino. Dopo tutto è quasi Natale.
Algisa, decide così di preparare una frugale cenetta, con le verdurine colte dall'orticello, scusandosi di non poter donare un pasto più sfarzoso al giovine. La bella donna da subito ha provato una forte attrazione per quel forte e coraggioso giovincello. D'altra parte anche il forestiero ha subito messo gli occhi addosso alla bella moglie del boscaiolo.
La piccola Sofia, nel frattempo, continuava a non fare un cazzo nella sua grassa condizione.
Roberto, essendo ignorante, non capisce il sottile gioco seducente di sguardi tra la moglie e il nuovo arrivato. Anche perchè, dopo tutto, non la toccava da 9 anni. A lui importava solo guadagnare quei pochi soldi che riusceva ad ottenere dalla legna. I soldi erano il suo solo scopo di vita. Perchè ha imparato che con i soldi riesce a campare.
Durante la cena l'attrazione per i due neo amanti si fa molto forte, lanciandosi sguardi penetranti e facendosi piedini maliziosi sotto al tavolone di legno.
I due stanno per scoppiare di passione allorquando, poco prima della mezzanotte, il forestiero si alza rosso in volto e con una forte erezione nel dibasso. Sgancia sull'unghia 23 euro e 17 centesimi a Roberto dicendo: "caro boscaiol, so che a te i dinari contano più dell'affetto.. quindi tieni codesti soldi e lasciaci amare in pace per tutta la festività natalizia!" Roberto sconvolto da questa affermazione, non ci pensa due volte, prende i soldi lasciati sul tavolo, si infila il cappottone di carta vetrata e si fionda in strada urlando di gioia e mandando simpaticamente a quel paese tutti.
Il forestiero, colmo di gioia, guarda l'ultimo ostacolo tra sé e la donna che lo fa così tanto impazzire: la piccola Sofia. Dopo qualche secondo di riflessione, decide per la scelta più coraggiosa. Prende la piccola obesa, la piazza davanti la porta e le dà un bel calcione. "Così impari a non far nulla tutto il giorno! Ora rotola!" e la piccola effettivamente, prendendo sempre più velocità, rotola a valle scomparendo nel bianco.
Dopodichè, sbattendo la porta, afferra a sé la bella Algisa e la bacia con una passione mai provata. La pone sul tavolone in legno e lì, alla mezzanotte del giorno di Natale, finalmente fanno l'amore.
Buon Natale.

Keep rockin'

Lo spirito natalizio

Una delle cose che mi fanno imbestialire sotto le feste è la ricerca frenetica della compiacenza.
Ossia, la corsa disperata al regalo.
Voglio dire, cazzo dai! E' Natale, per chi crede è un momento di gioia e bontà. Per chi non crede, come me, è comunque un momento dall'indiscutibile fascino. La magia di questo giorno è unica.
Invece la gente cerca di rovinarsi le feste (a sè e agli altri a dire il vero) facendosi assalire dall'ansia e dalla voglia di fare regali sempre più costosi.
Gente che sputerebbe in faccia al prossimo pur di possedere quell'oggetto tanto desiderato.
Alla faccia dello spirito natalizio...puà!

Keep rockin'

venerdì 17 dicembre 2010

Dal diario dell'orsetto... parte V

Si avvicina natale ed immancabilmente scende la neve!
E ho dimenticato pure l'ombrello!!!! 
Etciù!!! 


mercoledì 15 dicembre 2010

Se...

Chi vive in Italia sa che tipo di giornata si sia svolta ieri pomeriggio. Voti comprati, proteste, altri aiuti per un buffo omino anziano dalle orecchie enormi e dal culo basso.
Un'amica mi ha ricordato una bella frase: un cambiamento senza rivoluzione è solo un compromesso.
Ha dannatamente ragione.
Bisogna lottare e continuare a resistere. Verso un potere logoro, marcio, schifoso che sembra ormai la normalità in un paese ormai profondamente anormale.
Una rivoluzione va però condotta in modo saggio, non a caso. Non danneggiando noi stessi, i cittadini. Ieri molti manifestanti hanno confuso la protesta con una rivoluzione da cazzoni. Ma non lo capiscono che comportandosi in questo modo non fanno che aiutare nei consensi l'orrido omuncolo?
Bisogna combattere chi è il vero responsabile di questo scempio, ossia l'intera classe politica italiana.
Senza eccezione alcuna.
Combattere le ingiustizie, ma senza perdere la ragione.
Ed è proprio per questo che vorrei postare una lettera molto bella scritta da Rudyard Kipling al figlio, nel lontano 1910.

Ci sta a pennello.

“Se riesci a mantenere la calma quando tutti attorno a te la stanno perdendo;
se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te, tenendo pero' nel giusto conto i loro dubbi;
se sai aspettare senza stancarti di aspettare, o essendo calunniato, non rispondere con calunnie, o essendo odiato, non dare spazio all'odio senza tuttavia sembrare troppo buono, ne parlare troppo da saggio;
se sai sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se riesci a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine;
se sai incontrarti con il successo e la sconfitta e trattare questi due impostori proprio allo stesso modo;
se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per ingenui;
o guardare le cose - per le quali hai dato la vita - distrutte e umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;
se sai fare un'unica pila delle tue vittorie e rischiarla in un sol colpo a testa o croce e perdere, e ricominciare di nuovo dall'inizio senza mai lasciarti sfuggire una parola su quello che hai perso;
se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più e così resistere quando in te non c'e' più nulla tranne la volontà che dice loro: “resistete!”;
se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà o passeggiare con i re senza perdere il comportamento normale;
se non possono ferirti né i nemici né gli amici troppo premurosi;
se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo;
se riesci a riempire l'inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che passa;
tua è la terra e tutto ciò che vi è in essa e - quel che più conta - tu sarai un uomo, figlio mio”.


Keep rockin'

venerdì 10 dicembre 2010

Christmas time... or not?

Si sta avvicinando pian piano il Natale. Il periodo più magico dell'anno .
Che sia ateo ora non importa, non ho mai creduto al lato "religioso" dell'evento anche da piccolo, lo ammetto.
Ma a tutto il contorno. Le luci in strada, l'albero di natale, la neve...
Mi fa venire in mente tantissimi bei ricordi di quando ero piccolo, ingenuo ed innocente.
Credevo in Babbo Natale che portava i doni la sera della Vigilia ed ero così emozionato che puntualmente mi veniva la febbre per l'agitazione.
Il presepe l'ho fatto poche volte, ma era noiosetto... quindi ci aggiungevo sempre qualche pupazzo all'interno per far scena (tanto per non essere incoerente con il mio lato anticlericale odierno). Quindi non era strano vedere un Batman che faceva capolino dai ciuffetti di muschio, un Terminator che aiutava i pastori e due Cavalieri dello Zodiaco che sorvegliavano la stalla.
Bei momenti...
Adesso un po' (tanta) di quell'atmosfera è svanita. Certo, rimane sempre quel briciolo di magia, ma dai..ammettetelo anche voi. Non è com'era una volta.
Sarà perché i ricordi che avevamo erano tutti "gonfiati" dalle nostre piccole menti immature, sarà perché adesso iniziano ad addobbare e a buttarti addosso l'atmosfera natalizia già ai primi di Novembre... sarà che per sponsorizzare due panettoni ci mettono due figone con i loro pandori in bella vista... ma l'atmosfera te la fanno un pochino passare.
In ogni caso, affrettatevi! I doni non si fanno da soli!!!

Keep rockin'



mercoledì 8 dicembre 2010

Goodbye Mr Lennon

L'8 dicembre del 1980 se ne andava uno dei più grandi poeti del 900.
Ucciso da uno squilibrato, con cinque colpi di pistola.
John Lennon è stato il simbolo di un'intera generazione. 
Erano anni di crisi globale, del post Vietnam, delle tensioni derivate dalla Guerra Fredda, di mille altre piccole guerre in giro per il mondo.
Con le sue canzoni e le sue proteste, a volte esagerate ed anticonvenzionali, combatteva un sistema ed una società sbagliate. Un mondo dove le persone si odiavano sempre di più.
Sempre coerente nel suo impegno per difendere i diritti civili e la pace nel mondo, non si è mai arreso.
Immaginava un mondo nuovo, diverso, migliore... 
Probabilmente era davvero un sognatore, il mondo perfetto che immaginava e sperava era un'utopia.
Adesso, 30 anni dopo, il mondo non è poi così diverso. 
Certo, ci sono stati passi avanti in molte cose, ma ci sono stati anche enormi balzi all'indietro in altre.
Non siamo cambiati in meglio. Lennon continuerebbe anche in questi anni a combattere.
Contro le banche, contro questo capitalismo sbagliato, contro i potenti che si credono superiori a tutto, contro guerre dettate solo da profitti...
Il suo impegno, le sue canzoni, i suoi versi, le sue azioni... ancora oggi sono ricordate e sono da ispirazione per molte persone, me compreso. 
Goodbye Mr Lennon


Imagine there's no Heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today

Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace

You may say that I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one

Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world

You may say that I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will live as one





Keep rockin'



domenica 5 dicembre 2010

Let this...

Sto per imbarcarmi in un'esperienza importantissima per la mia vita...
A volte le belle cose accadono per caso.. altre cercandole e afferrandole con le unghie e con i denti.
Ho imparato che niente è impossibile se si vuole ardentemente una cosa.
Non bisogna solo stare fermi, immobili, cercando che la fortuna o il fato lavori per te.
Non funziona così.
Beh, a dire il vero... l'ho sempre sperato... e ci credo tuttora, nel destino.
Non nell'inedia, non fraintendetemi!
Sono un tipo molto fatalista.
Credo nel destino, ma credo anche che esso spesso e volentieri segua una rotta che noi stessi impostiamo.
Dai, basta scrivere cose troppo serie.
Tette.
Oh, ora ci siamo.

Keep rockin'

venerdì 3 dicembre 2010

La storia di una scimmia

C'era una volta una piccola scimmia di nome Ugo.
Era una scimmietta adorabile, le piacevano molto le banane e si prodigava sempre nell'aiutare le altre piccole scimmiette della famiglia, vale a dire i suoi due fratelli Gino e Tobia e la sorellina Carpa.
Mamma scimmia, Bubba, era una perfetta scimmia di casa. Lavava i panni, stirava e andava alla ricerca di banane che erano le ghiottonerie di casa scimmia. 
Papà scimmia, Gogo, era un tipico scimmione burbero ed impaziente e l'unica cosa che gli riusciva bene era imprecare e guardare la televisione.
Un giorno la quiete della pelosa famiglia venne bruscamente interrotta da un terribile uragano che spazzò via metà della giungla e provocò ingenti danni alla casetta scimmia. Bubba e Gogo si sentirono male nel vedere gli sforzi di una vita spazzati via dalla furia della natura, mentre le piccole scimmiette presero tutto come un gioco. Si arrampicarono sulle rovine, sugli alberi abbattuti e si dondolarono con la coda spulciandosi reciprocamente.
I genitori non seppero più che fare, tornare a fare la vita da scimmia comune sarebbe stata un trauma per loro, abituati ai vizi della modernità, ma forse non per i piccoli. 
I giorni successivi furono davvero difficili, senza gas... elettricità, fuoco... le scimmie dovettero adattarsi e lottare per la sopravvivenza ogni giorno, ogni ora. Gino e Tobia morirono di stenti... il dramma.
Il piccolo Ugo, vedendo i propri genitori così indaffarati, tristi e sempre più stanchi iniziò a darsi da fare rimboccandosi le maniche impellicciate. Decise di partire e cercar fortuna fuori dalla giungla.
Venne assunto come maggiordomo da un gruppo di umani ricchi e facoltosi, ma il lavoro fu troppo snervante.
Capire il loro linguaggio complesso, trattenere gli attacchi di panico e di ira.
Davvero troppo.
Decise così di intraprendere una strada un po' più semplice, ma vergognosa.
Entrò nel sordido mondo del porno animalesco. 
I primi anni furono una tragedia. Imparare le poche battute a memoria... andare a ritmo... avere centinaia di partner all'anno.
Rischiò un esaurimento nervoso, ma piano piano, riuscì a cavarsela e sapete cosa?
Alla fin fine questa vita gli piaceva!
Certo, era una scimmia pornostar, ma riusciva a mandare parecchi soldi a casa per mantenere la famiglia e questo gli bastava. 
Si costruì una casa enorme e piena di chitchate assurde e si trovò anche una scimmia partner con la quale condividere il lettone a baldacchino. Beh, fare l'amore con lei era come portarsi il lavoro da casa... ma l'amava.
Sentiva per lei un sentimento forte, mai provato.
Decise così di abbandonare lo zozzo mondo del porno animalesco per aprire una catena di fast food, McBanana, che serviva dieci diversi piatti a base di banane. Il logo era una grande M gialla, su sfondo rosso e per attirare sempre più clienti si travestì da pagliaccio, diventando Ugo McMonkey. 
Gli affari però non andarono molto bene e Ugo dovette spesso e volentieri scendere a patti con la malavita. Dopo una brutta storia di prestiti ed usura... saltarono fuori le armi.
Ed ebbe paura.
Perciò, quando gli offrirono parecchi soldini per rilevare la sua attività accettò subito. 
Di lui, da allora, non si sa più nulla.
Oggi questa catena c'è ancora, offre pietanze diverse, ma c'è ancora. Così come il logo della grande M e il pagliaccio, umano.

Keep rockin'


martedì 30 novembre 2010

Camminando e dissacrando

Nel 2030 passeggerò con mio figlio per le strade della mia città.
Osserverò con occhi più maturi un mondo totalmente cambiato.
Passeggerò ed osserverò.
E quando mio figlio chiederà cose che non sa, sarò pronto a rispondergli.
Mettiamo di trovarci in un museo...
Ovviamente ci saranno ologrammi che illustreranno la storia dalle origini ai tempi moderni.
E sono già terrorizzato dalle domande che potrà farmi.
"Papà, chi è quel signore basso basso, con le orecchie grosse, un po' pelato e grassoccio vestito elegante?"
"Quello lì figliolo è stato un presidente del consiglio"
"Ah si? Perchè non l'ho mai visto?"
"Eh, perchè è stato cancellato dai libri di storia, abbiamo preferito così"
"Perchè?"
"Beh, perchè non si è comportato correttamente"
"Ma quanto tempo ha governato?"
"mmm.. una decina d'anni più o meno"
"Così tanto?? ma scusa, se si comportava così male come dici tu, perchè il popolo continuava a votarlo?"
"Perchè lui controllava tante cose, una squadra di calcio, tantissime televisioni, giornali...aveva le mani in pasta ovunque e il popolo siccome non si documentava tanto e si accontentava di seguire i tg sulle reti più importanti..diciamo che trovava solo un solo punto di vista. Il suo."
"Cavolo, beh papà, mi spiace dirlo ma sono stati proprio anni in cui voi eravate davvero stupidi"
E qui, non saprò come controbattere. Non ha tutti i torti.
"Papà chi è quel signore vestito di bianco?"
"Quello, figlio mio è stato l'ultimo papa."
"Cos'è un papa?"
"E' una guida spirituale."
"Ma cosa faceva?"
"Diceva la sua, spesso influenzando il comportamento dei governi, su tanti argomenti: guerre, economia, scienza, vita, procreazione, famiglia..."
"Ah, ma quindi era sposato? Insomma, aveva una famiglia?"
"Beh, no... aveva fatto un voto di castità."
"Castità? Ma allora, senza una famiglia, senza una moglie e dei figli... come poteva sentenziare su queste cose?"
E anche qui, non saprò rispondere.
Ah, i figli.

Keep rockin'

domenica 28 novembre 2010

Dal diario dell'orsetto... parte IV

Caro diario,
Ma che giornate in queste ultime settimane.
Dalla pioggia gelida al freddo artico e alla neve.
Etciù!!!
Fortuna che mi riscalda una bella bottiglia di Whisky.
Alla salute!

sabato 27 novembre 2010

Uno strano sogno

Vi racconto un sogno che ho fatto l'altra notte...
Mi trovo a vagare da solo lungo un'autostrada, probabilmente la mia macchina si è guastata o non so che altro. Ad un certo punto mi avvicino al capannello dell'SOS, mi giro un attimo perché ho sentito un rumore strano alle mie spalle... ma niente, mi rigiro e mi ritrovo catapultato in una sorta di chiesa.
Ma è strana davvero, perché ha pochissima luce al suo interno e sembra quasi rossastra, un po' come il colore che c'è attorno all'albero di Natale quando lo si accende e le lucine riflettono il rosso delle palle. Ecco.
Ad un certo punto sento un rumore di passi e vedo tante suore... bellissime. Giovani, dai volti sensuali.
E mi ritrovo in mezzo a questa cerchia di pinguine sexy a discutere del più e del meno, chiedendo loro dove fossi finito.
Poi iniziano a ballare come fossero in discoteca, ma sulle note di "smells like teen spirit"..
Una di loro si fa avanti e mi prende la mando, portandomi in una stanza dietro ad una sorta di altare strano, fatto di legno, ma appena varco la soglia della stanza, mi ritrovo ancora in autostrada. Mi giro e mi rigiro, ma niente. Le sexy suore e la chiesa dalla luce rossastra sono sparite.
Non mi ricordo perché mi sono svegliato.
Forse per la delusione del mancato sogno erotico.

Keep rockin'

martedì 23 novembre 2010

Intuizioni

A volte le grandi intuizioni avvengono sul cesso, altre quando sei seduto un freddo martedì sera sorseggiando una birra a casa e guardando un film.

Keep rockin'

domenica 21 novembre 2010

Life in armony

La vita dura solo un istante; è necessario avere la forza di andare avanti facendo ciò che più ci piace.
In questo mondo fugace come un sogno vivere nella sofferenza, non facendo che cose spiacevoli è pura follia.
(Hagakure)

Che dire, i samurai dall'alto della loro saggezza ci hanno insegnato che bisogna vivere in piena armonia con noi stessi, oltre che ricercare la perfezione in ogni gesto che si compie. 
E come la mettiamo con le scelte che il destino ci mette davanti al nostro cammino? 
Ad ogni azione che compiamo ne corrisponde anche una opposta. E il più delle volte una cosa esclude necessariamente un'altra. 
Dobbiamo cavarcela facendo le cose che reputiamo essere le migliori per noi stessi.
Bisogna essere egoisti per sopravvivere. 
Non lo dico io, ma l'evoluzione. La natura.

Keep rockin'

mercoledì 17 novembre 2010

Wind of change

No, cari i miei fedeli lettori... non si tratta del reprise della famosa canzone degli Scorpions... bensì un dato di fatto.
Si respira tutto attorno a noi, una sorta di cambiamento... radicale.
Non lo sentite?
Non so ancora dirvi se questo "vento di cambiamento" sia qualcosa di positivo o negativo.
Se porterà cose buone o solo inutili illusioni.
Davvero... non so dirvelo.
Avete notato come qualsiasi cosa facciamo, anche la più banale, la più inutile... prima o poi ci tornerà a tormentare?

Il vostro enigmatico Matt vi lascia un po' in sospeso quest'oggi, perchè è il leit-motiv delle sue ultime settimane.

Keep changin'

domenica 14 novembre 2010

Il sapore della libertà

Finalmente qualche buona notizia da questo marcio e folle mondo.
Dopo 15 anni esiliata dal mondo, agli arresti domiciliari, ieri 13 novembre 2010 è stata liberata Aung San Suu Kyi (Premio Nobel per la pace nel 1991).
Non voglio dilungarmi in sterili e banali commenti.
Voglio solo riportare le sue parole. Che credo siano meravigliose.

Se vogliamo ottenere quello che vogliamo dobbiamo farlo nel modo giusto. 
La base della democrazia è la libertà di parola e anche se penso di sapere cosa volete, vi chiedo di dirmelo voi stessi. Insieme, decideremo quello che vogliamo, e per ottenerlo dobbiamo agire nel modo giusto. Non c'è motivo di scoraggiarsi. Non temo le responsabilità, ma ho bisogno dell'energia della popolazione. 
La mia voce, da sola, non è democrazia. Niente può essere raggiunto senza la partecipazione della gente. Dobbiamo camminare assieme. 
C'è democrazia quando il popolo controlla il governo. Accetterò che il popolo mi controlli.
Anche se non siete interessati alla politica, la politica verrà da voi. Dovete impegnarvi per difendere ciò che è giusto. 
Del resto, non credo che l'influenza e l'autorità di una sola persona possa far progredire un Paese. Una persona da sola non può fare qualcosa così importante come portare la democrazia a un paese. 
Se il mio popolo non è libero, come potete dire che io sono libera? Nessuno di noi è libero.
Questo è il momento in cui la Birmania ha bisogno di aiuto... le nazioni occidentali, le nazioni orientali, il mondo intero.... tutto comincia con il dialogo. "


Keep to be free...

venerdì 12 novembre 2010

Ricordi di sbronze... e di risalite.

6-7 anni fa, le sole cose che sapevo far bene erano bere e divertirmi.
Appena trasferito a Milano da quella pacifica landa al confine con la svizzera.
Eravamo 4 bravi ragazzi..io, L, M e C.
Il fatto che due ragazzi condividessero un appartamento con altre due ragazze era alquanto eccitante nei primi tempi. Voglio dire, entrare in bagno e trovare ogni ben di dio accumulato sulla lavatrice.
Solo che il primo contatto con l'indipendenza...quella vera...ebbe in noi un effetto devastante.
Angoscia per un nuovo mondo, una nuova vita...e tanto alcool.
Gran rogna per il padrone di casa che avrebbe voluto mandar su da noi i poliziotti ogni volta che facevamo il più piccolo rumore.
Salti, gavettoni, risate, incontri clandestini di boxe...
Il momento migliore era quello del risveglio. Ripensavo a cosa avevo fatto la sera precedente... con L, M e C, sbronzi e stomacati per giorni e notti.
Tutti e quattro, a dire il vero.
Con l'orrendo suono della sveglia quasi ad annunciare "hey coglioni, è ora di andare a lezione!".
Già, lezione... ricordi sfumati di anni ormai perduti.
Poi è buffo come la vita ti riservi strane sorprese.
Un incontro quasi casuale, una sorta di illuminazione... e la tua vita che ricomincia da capo.
Cercando di migliorare quello che per anni avevo cercato di buttare nel cesso.
Mai data troppa importanza a come gli altri mi vedevano... mai provato a cambiare il mio modo di essere e il mio stile. (quale?)
Ma è successo.
Ora, non voglio tirare fuori strane storie con una finta morale alla fine, perchè ogni storia è diversa e io sono di certo l'ultima persona a voler dare insegnamenti agli altri. Anzi.
E' solo una constatazione.
E il fatto che ora sia qui a parlarne è certamente una dimostrazione di quanto io sia cambiato nel giro di pochi anni.
E' un bene o un male?
Di questo ne riparleremo tra altri 7 anni. Magari.

Keep rockin'

mercoledì 10 novembre 2010

Dal diario dell'orsetto... parte III

Caro diario,
mi sono appena comprato una katana su ebay, ma è effettivamente troppo grande per me!
Cercherò di farmi dei muscoli, ma da orsetto di pezza quale sono....è difficile!
Vabè, oggi è anche una giornata fredda e piovosa.
Spero di non ammalarmi di nuovo!

Tuo,
Orsetto

sabato 6 novembre 2010

Scelte...

La nostra intera esistenza è costellata da innumerevoli scelte da compiere; a volte difficili, a volte meno.
Ma probabilmente sono anche le cose che non scegliamo a renderci quelli che siamo.
Il fatto è che la scelta giusta può cambiare il nostro destino. 
Il fato governa la nostra vita, con un pizzico di fortuna. 
Non conta nient'altro.


Keep choosin' 

venerdì 5 novembre 2010

Happiness

Cos'è la felicità se non qualcosa di soggettivo, individuale, personale.
"La felicità è lo stato d'animo (emozione) positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri" (cit. Vocabolario Garzanti).
Quello che può dare felicità a me, non è detto che possa darlo anche a qualcun'altro.
Essere felici è quindi un'espressione di immenso egoismo.
La verità è che la felicità è un qualcosa di irraggiungibile.
Vuol dire guardare serenamente la propria esistenza e sentire che non manca davvero nulla.
Dai, sinceramente... quanti di voi possono farlo?
Nessuno di noi è felice, c'è sempre qualcosa, anche una piccola cosa, che manca nella nostra vita.
E probabilmente, la felicità è pura utopia.

Keep rockin'  

giovedì 4 novembre 2010

A little, funny, country called Italy

Che paese bizzarro l'italietta.
Una nazione in cui il presidente del consiglio è dipinto come un ottantenne buffone e bestemmiatore che va dietro alle minorenni, che organizza festini a luci rosse (e droga?) nelle sue residenze, dedito al bunga bunga, omofobo e maschilista... un presidente visto all'estero come "Le bouffon de l'europe" (cit. L'Express - Francia). Un presidente del consiglio che esercita le sue funzioni come un dittatorucolo da quattro soldi... un presidente che si è fatto 18 (si...DICIOTTO) leggi ad personam per non finire in galera e che se ne frega delle reali necessità del paese.
E' mai possibile tutto questo?
E' mai possibile che vinca...anzi, stravinca ogni volta le elezioni? Siamo come gli americani che si sono tirati dietro per 10 anni quel pirla di Bush??? Siamo messi così male? Siamo così stupidi???
La risposta è chiara, visto che il suddetto individuo passeggia per Montecitorio dal 1994.
Dobbiamo continuare ancora a lungo a vergognarci di vivere in questa italietta?

Keep resisting

p.s. NON sono un magistrato e NON sono comunista, sia chiaro! meglio scriverlo perchè poi magari qualcuno mi addita come tale... non sia mai! Anzi, a proposito di questo... persino Libero e Il Giornale che di sinistra non sono neanche un po', non ne possono più.

"“Stupidità sconcertante”, “abuso di potere”, “casini autoprocurati e non complotti”. Insomma, “il Cavaliere si dia una calmata”. Firmato Belpietro, Veneziani, Facci, Feltri. L’emorragia di consensi e la solitudine sempre più marcata di Silvio Berlusconi è tutta qui, nelle parole scritte oggi da giornalisti e opinionisti storicamente pronti a difendere il Capo e a contrattaccare con tutte le armi. Oggi, invece, non è andata così: è tutto un susseguirsi di critiche. E le prime pagine di oggi di Libero e Il Giornale spiegano addirittura meglio delle inchieste giornalistiche e giudiziarie il guaio politico in cui si è cacciato il premier.

Gli schiaffi più forti arrivano da Libero, con Filippo Facci che, nella sua rubrica in prima pagina, non usa giri di parole: “Non si può campare pensando sempre che gli altri sono peggio, che i giudici sono comunisti e che Fini è un traditore: anche se ci fosse del vero in tutto quanto. Non si può passar la vita a difendere il privato di Berlusconi se poi Berlusconi non fa niente per difendere dal suo privato noi”. L’opinionista di Libero non si limita a prendere le distanze dal premier sull’ormai famosa notte del 27 maggio (“Se di notte il premier non telefona a Obama ma a Nicole Minetti, e se la liberazione di una cubista marocchina è divenuta la missione più rilevante della nostra politica estera, la colpa non è mia”), ma tira in ballo con un’ironia velenosa anche l’assenza di dirigenti di peso nel Pdl: “Se dietro Berlusconi non c’è un partito ma c’è solo lui, oltre a una serie di soldatini imbarazzanti, la colpa forse è addirittura sua”. Stupisce anche il tono tutt’altro che accomodante con cui il direttore Maurizio Belpietro tenta la difesa d’ufficio del premier, sostenendo la tesi che “il reato di abuso di ufficio non esiste nel codice penale del nostro Paese”, quindi Berlusconi non è perseguibile (“Esisteva fino a qualche anno fa l’abuso d’ufficio”, continua Belpietro, “ma per fare un piacere a Prodi è stato modificato”). La sostanza politica dell’articolo è, però, ben chiara. E durissima nelle parole scelte: “La stupidità sconcertante – scrive Belpietro – con cui, la sera del 27 maggio, il presidente del Consiglio si è infilato nel pasticcio di Ruby, è una questione che peserà sulla sua immagine e sul suo consenso”. Non è abbastanza chiaro? Ecco un passaggio ancora più diretto: “Per come la vediamo noi, a differenza delle volte scorse, il Cavaliere è messo male e rischia davvero di lasciarci le penne”

lunedì 1 novembre 2010

Matt's review.. The Walking Dead

E' un evento tanto atteso dal pubblico americano quello della premiere di "The Walking Dead", nuova serie tv prodotta dalla AMC.
In un periodo in cui lo "zombie movie" sembra aver riacquistato potere nei palinsesti horrorifici mondiali (dai vari sequel e remake Romeriani, fino al francese "The Horde"), questa nuovissima serie, tratta dall'omonimo fumetto di enorme successo in terra statunitense, sembra riportare il filone zombesco ai suoi albori. Da quel primo film di George Romero (La notte dei morti viventi), che lanciò le creature ciondolanti, misteriosamente "risvegliate" dal sonno della morte, invadere il mondo.
The Walking Dead è una piacevole sorpresa e non ha certamente deluso le aspettative di chi, come me, aspettava da tanto tempo il giorno della premiere.
Darabont riesce in effetti, in questo primo episodio, a coniugare una regia che è squisitamente cinematografica (con momenti di tensione altissima, come tutta la parte ambientata nell'ospedale) con una scrittura che si prende il suo tempo per sviluppare i personaggi.
L'analisi psicologica di ogni singolo personaggio verrà infatti sviscerata (è proprio il caso di dirlo) durante gli episodi della serie, con flashback prima dell'incidente.
La serie inizia già in mezzo agli eventi, con l'agente di polizia Rick Grimes, interpretato da Andrew Lincoln, che si trova a fronteggiare una bambina-zombie in uno scenario post apocalittico ben costruito, in cui si respira già la morte e il disfacimento in corso. Da lì, veniamo trasportati indietro alla sparatoria in cui Rick rimane gravemente ferito, per svegliarsi su un letto di ospedale, debole ma vivo, apparentemente poco tempo dopo; in realtà, come apprendiamo quasi subito, sono passati diverse settimane (mesi?) dal suo ricovero, l'ospedale è deserto e in città ci sono solo cadaveri, forse vittime di un morbo letale, forse di un'inspiegabile ondata di violenza collettiva. Ma il poliziotto, che ha appena iniziato la sua odissea, finora ha visto solo i morti che restano a terra: non quelli che si alzano e camminano, come gli verrà rivelato poco dopo.
Come in ogni zombie movie che si rispetti, anche in The Walking Dead, non viene spiegato il perchè di questa epidemia che ha risvegliato i morti dalle tombe e che contagia chiunque venga morso dai "walkers" (come vengono chiamati nella versione originale) e ciò rende la trama ancora più spaventosa, perchè il "non sapere" è l'arma più terrificante per noi spettatori.
Insomma, è una serie che vi consiglio fortemente di tenere d'occhio!
Stay tuned

domenica 31 ottobre 2010

Halloween

Niente in contrario all'ascesa di Halloween come festa anche qui in Italia.
Ognuno può festeggiare quello che vuole in questo giorno: dal culto per i morti, al paganesimo, alla transumanza.
Sì, perchè il giorno di Halloween ha origini antichissime, popoli tribali europei dedicavano al giorno che si trova a cavallo tra ottobre e novembre una particolare ricorrenza: lo spostamento del bestiame dai pascoli ai luoghi chiusi per proteggerli dal freddo dell'inverno imminente.
Sempre in europa, i Celti dedicavano a questo periodo dell'anno la festa dello Samhain, ossia la fine dell'estate e l'inizio di un nuovo anno.
Secondo la cultura celtica, Samhain si trovava in un punto fuori dalla dimensione temporale che non apparteneva nè all'anno vecchio, nè all'anno nuovo; in quel momento il velo che divideva la terra dai morti si assottigliava ed i vivi potevano accedervi. I Celti lasciavano per i defunti del cibo sulla tavola in segno di accoglienza per quanti facessero visita ai vivi, un'usanza, peraltro, sopravvissuta anche in alcune regioni dell'Italia settentrionale. Da qui l'usanza del "dolcetto o scherzetto".
Certo, nell'ultimo secolo gli Statunitensi hanno fatto propria questa festa, rendendola quasi un simbolo della cultura americana.
E ora che sta "ritornando" da noi in Europa, ecco che dalle cripte ammuffite e oscure del Vaticano iniziano ad uscire i bigottoni clericali che additano questa festa, niente popò di meno che, come una festa satanica.
Sì, avete sentito bene! Siccome non fa parte del retaggio culturale cristiano, ma palesemente pagano, la Chiesa addita Halloween come una festa puramente satanica!
**risate in sottofondo**

Keep rockin'

sabato 30 ottobre 2010

Gilles

Lo chiamano Circo della Formula 1 e proprio come un circo si sposta di città in città, issa la sua tenda e fa spettacolo. Tra giochi di magie, belve e domatori il divertimento è sempre assicurato, così come il brivido che offrono gli artisti più spericolati quando tocca a loro salire sul filo teso nel vuoto e danzare.
Nell’estate del 1977 tra le tende della Formula 1 si affacciò un pilota dallo sguardo dolce e dal cuore impavido, salì sul filo con la sua Ferrari e per cinque anni lo percorse fra capriole e piroette.
Poi un giorno scese da quel filo ed entrò nella leggenda. 
Credo sia doveroso dedicare un po' di spazio nel mio blog a uno dei miei idoli di sempre. 
Gilles Villeneuve.
Erano quasi le 14 dell’8 maggio del 1982 quando Gilles compì il suo ultimo volo, quello che dalla curva Terlamenbocht di Zolder lo consegnò alla leggenda.
Che fosse una persona speciale lo aveva avvertito anche Enzo Ferrari, l’unico di cui scrisse “io gli volevo bene” nel suo spietato libro “Piloti che gente”.
Quel che faceva era solo per se stesso, ma il risultato, nei pochissimi anni in cui la sua stella illuminò il firmamento dell’automobilismo, era un solco tracciato nell’anima di chi finiva per adorarlo. 
Era una traccia, un esempio. 
Era quello che avremmo voluto essere, faceva le cose che avremmo sempre voluto fare. 
Era quello che non si arrendeva davanti a ciò che per gli altri era impossibile. 
Lui ci provava. Sempre.
Spesso ci riusciva e nascevano le sue imprese ormai sfumate nel mito, a volte non ci riusciva e venivano fuori i voli, le critiche di quelli bravi, di quelli inquadrati, di quelli che “non si può” o “non si deve”.
Erasmo da Rotterdam, nel suo “Elogio alla follia” scrive, facendo parlare proprio la “follia”: 
“Non vi accorgete che gli uomini austeri, dediti a studi filosofici, o impegnati in faccende serie e difficili, in genere sono già vecchi prima di essere stati davvero giovani, e questo per le preoccupazioni e per il costante e teso dibattito mentale, che un po’ alla volta esaurisce gli spiriti e la linfa vitale?
Al contrario, i miei bei matti sono tutti grassottelli, lustri, senza una ruga, proprio come quelli che chiamano porcelli d’Acarnania, immuni, per certo, da qualunque disturbo senile, a meno che non si trovino a subire in qualche misura il contagio dei saggi, come capita, poiché la vita non consente mai una completa felicità.
Valida testimonianza di tutto questo è il diffuso proverbio secondo cui solo la Follia è capace di prolungare la giovinezza, altrimenti fuggevolissima, e di tenere lontana la molesta vecchiaia.”
Io aggiungo che in fondo chi corre in auto, a qualunque livello, un po’ di follia ce la mette. 
Per molti è una fondamentale valvola di sfogo, il nostro “momento di follia”, che ci regala meravigliose emozioni, il sale della nostra vita.
Gilles era l’apoteosi di tutto questo. 
Lui scelse di non maturare, di restare “bambino”, di rinunciare alla razionalità. 
Ricordo delle sue interviste bellissime in cui si esaltava per quelle che per altri non erano che “ragazzate”. E lui ne era felice. 
Una vita vissuta con l’acceleratore saldato a terra, con qualunque mezzo, sempre fedele a se stesso.
Cito una cover di un bel libro su Gilles “il piccolo aviatore”:
“Zandvoort, 26 agosto 1979
Villeneuve è primo, ha realizzato il giro più veloce, ma qualcosa non funziona, la posteriore sinistra si sta afflosciando. Dovrebbe fermarsi, sarebbe facile, proprio adesso sta passando davanti ai box. Non si ferma. Prosegue. 
La Ferrari è ormai inguidabile. Attaccato da Jones va in testacoda. Jones lo sorpassa.
Villeneuve riparte. Dovrebbe fermarsi, non si ferma. Prosegue. 
Finisce ancora fuori pista. La posteriore sinistra non esiste più. E’ costretto ad andare ai box. Ma i box sono dalla parte opposta. Deve fare un giro completo con tre gomme usurate e una a terra. Lunghissimo. Villeneuve accelera ancora. Se supplizio deve essere, che sia breve. Il cerchione, ora, striscia sull’asfalto. Prosegue. Rompe la sospensione. Prosegue. 
Il troncone posteriore scintilla, ondeggia, ha vita propria. Prosegue. Arriva ai box in quelle condizioni. Ha appena perso il mondiale. I meccanici lo guardano imbarazzati, stavolta l’hai fatta grossa, aviatore. Lui li osserva dal basso, incredulo. Fatemi ripartire, non può essere già finita.
Gilles era così: prosegue.”
Se n’è andato chiudendo un’epoca, Villeneuve. 
Guardando quelle immagini, scrutando tra le dolci pieghe della nostra memoria, tra le migliaia di commoventi lettere che furono scritte dopo la sua morte, traspare il suo pensiero, la sua filosofia estrema, il suo testamento morale e cioè che nelle corse, come nella vita, l’importante non è vincere, ma nemmeno partecipare, l’importante è dare sempre il massimo.
E il suo ricordo è per me ora un esempio da seguire.
Salut Gilles!


venerdì 29 ottobre 2010

Banana Republic

Eh si, a volte capita, è capitato a tutti di oltrepassare quella sottile linea rossa tra quello che si deve fare e quello che non si deve assolutamente fare. A volte capita anche che quella linea sancisca il confine con la decenza e la moralità.
Capita a tutti ed è capitato anche a me. Più volte.
Ma non dovrebbe succedere ripetutamente ad un capo di governo. NON DEVE succedere.
Poichè un capo di stato è l'esempio primo cui tutti noi dovremmo ispirarci. Colui che ci deve traghettare lungo un percorso di legittimità e di trasparenza. Morale, integerrimo, serio e capace.
Il signor B. si è distinto, invece, per una politica basata su nani e ballerine. Un po' come la politica adottata dalla sua Mediaset da quando è stata mandata in onda. E poi dai suoi telegiornali, dove la notizie reali, quelle serie ed utili sono calpestate da quelle futili, frivole e stupide.
Capita anche di avere una schiera di elettori fedeli che si bendano gli occhi di fronte allo scempio attuato dal loro leader carismatico... è successo in germania e in Italia nel secolo scorso, negli anni '20-'30.
Ma non deve succedere.
Cosa sta succedendo in questo paese? L'Italia.. quell'Italia che era nel passato esempio, faro di civiltà.
Terra di santi, poeti e navigatori, è ora una brutta caricatura di quel paese disegnato anni fa da Max Bunker nei fumetti di Alan Ford. (Lo leggevate?).
E' un paese in cui la civiltà, l'educazione civica, il vivere comune non esiste più. Il degrado morale inizia proprio da qui.
Chi può inquina, truffa, sporca, degrada, rompe, picchia, uccide.
Tanto la farà franca, gli è stato insegnato così.
Anche da chi lo governa.
Goodbye Italy, welcome italietta.

giovedì 28 ottobre 2010

Matt's review.. A Nightmare On Elm Street (2010)

Inizio da oggi una sezione dedicata alle mie recensioni cinematografiche, visione dopo visione.
Piccola premessa:
*Tutti i film saranno visionati nella loro versione originale, quindi non doppiati in italiano. E commentati quanto tali.
Ritengo che questo sia l'unico modo per godersi appieno la recitazione degli attori.*

E' quasi Halloween, così ieri notte mi son deciso a guardare il remake di Nightmare (tit. orig. "A Nightmare on Elm Street"), diretto dall'esordiente Samuel Bayer, con Jackie Earle Haley nei panni del nuovo Freddy Krueger.
Premettendo che sono un grande fan della saga originale, ho trovato solo pochi lati positivi in questo remake.
Iniziando dalla regia, dove ok..Bayer essendo un giovane regista che ha diretto solo ed esclusivamente videoclip non ha alcuna esperienza in campo cinematografico..e si vede. Un reboot così importante e atteso, meritava senza dubbio una cura più particolare.
L'originale del 1984, diretto e creato dal grande Wes Craven era una novità assoluta nel panorama del cinema horror e in un certo senso era da considerarsi una piccola rivoluzione poichè rappresentava su grande schermo la cattiva coscienza del tessuto sociale americano. Il male creato dalle generazioni del passato che tornava a tormentare quelle presenti. Inoltre, Robert Englund dava a Freddy Krueger una caratterizzazione pazzesca, rendendo il personaggio un'icona degli anni '80. Purtroppo, come sempre accade, la miriade di sequel hanno snaturato il personaggio, dandogli una deriva umoristica e sempre più iconica, facendolo diventare da film del terrore un mero esperimento di teen-horror-movie.
Con questo remake, invece, si è voluto ricostruire la storia, azzerando tutto il franchise precedente e creando una trama collocata in un nuovo decennio, con l'uso dei cellulari e internet.
Si è deciso, quindi, di ridare al personaggio di Freddy il ruolo che gli era stato dato nel primo film della saga, ossia quello di moderno "uomo nero" che ci terrorizza nei nostri incubi, emblema del male, tanto più spaventoso quanto più riconoscibile come prodotto della società contemporanea, da essa al tempo stesso creato e temuto. L'esperimento però è naufragato già nei primi minuti, dove appare in tutta la sua orrorifica rappresentazione, non lasciando nulla all'immaginazione e al terrore di scoprire pian piano chi è il manipolatore e l'assassino dei sogni.
Jackie Earle Haley è un bravissimo attore, ma totalmente sprecato in questo film, dove i chili di make-up rendono impossibili qualsiasi tentativo di espressività. Le uniche cose positive sono la voce e alcune battute memorabili.
Inoltre, il personaggio di Nancy è solo una caricatura di quello originale, perdendo quasi interamente il lato psicologico, fragile di una ragazza tormentata.
La sceneggiatura, infine, ricalca in molte situazioni quella originale, aggiungendo nuovi dettagli alla trama. Purtroppo però si è persa quella "consfusione mentale" che non ci faceva distinguere la realtà dal sogno, qui resa troppo evidente da alcuni passaggi.

Voto: 5

PERCHÈ VEDERLO: Beh, è un obbligo per tutti i fan della saga originale.. per tutti gli altri consiglio la visione solo dopo aver visto il classico dell'84.

martedì 26 ottobre 2010

Dal diario dell'orsetto... parte II

Caro diario,
sono costretto a letto da una fastidiosa influenza.
Uffa, proprio nella settimana della pesca ai salmoncini..
Ora sono qui, con 39 di febbre nel mio lettino e qualche allucinazione.
Che infausta situazione!!!

sabato 23 ottobre 2010

Le 10 regole d'oro per capire noi maschi

Sono ormai anni che sento tante chiacchiere su come cercare di conquistarci o mantenere saldi i rapporti o cose simili.
Questo post è dedicato a tutte le dolci fanciulle là fuori. Insicure, intimorite e terrorizzate da noi maschi.
Credo sia arrivato il momento di sgombrare un po' di idee dalle vostri menti innocenti. 
Anzi, eliminatele del tutto.
Noi uomini siamo animali, il più delle volte rozzi, stupidi e violenti.
Ma abbiamo pur sempre una logica e capendola, la vostra vita sarà più semplice.

Ecco le 10 regole d’oro per capire realmente noi uomini.

1 – Ragioniamo con l’uccello.

“oh che serata magnifica, il tramonto riflette colori stupendi che mi fanno venire in mente quanto ti amo” SBAGLIATO. Vogliamo solo portarvi a letto. E sappiamo che con qualche parola dolce il compito è facilitato.

2 – Non cercate di cambiarci.

Molte di voi sono certe di poter cambiare il ragazzo/uomo con cui è legata o del quale è follemente innamorata. SBAGLIATO. Noi non cambiamo MAI. Quindi se siete attizzate dal ragazzo burbero, bello e dannato e che volete cercare di cambiarlo… beh, tempo perso.

3 – Il sesso è fondamentale.

In generale, ma soprattutto nella vita di coppia, il sesso per noi è il 95% dei nostri pensieri. Credete che il vostro lui sia una sorta di angioletto santificato che per una sera vuole solo farvi le coccole? SBAGLIATO. Beh, rileggetevi il punto 1.

4 – I nostri gusti/hobby/oggetti non vanno toccati.

Siamo molto legati a quello che possediamo, ok? C’è chi colleziona maglie di squadre di calcio, chi caschi, chi francobolli, chi macchine… Così come siamo legati agli hobby che pratichiamo e ai gusti nel vestiario, cibo, auto, case, etc etc. NON TOCCATECELI. Potremmo diventare delle belve. Specialmente nei gusti cinematografici… Guai a chi ci tocca Die Hard!

5 – Lo shopping ci annoia.

Non cercate sempre di portarci a fare shopping in qualche “megacentrocommerciale” o per le vie del centro pensando che magari siamo contenti di farlo. NO. SBAGLIATISSIMO. A noi lo shopping ci annoia mortalmente. Molte volte è addirittura meglio una martellata nelle palle. Perché vi accompagnamo? Leggetevi i punti 1 e 3.

6 – L’uomo perfetto non esiste.

Incredibile quanto voi donne vi ostiniate, anzi, vi danniate, alla ricerca dell’uomo perfetto. NON ESISTE. Chi più volte si è riconosciuta nel punto 2, converrà nel dire che è impossibile trovare un uomo perfetto in tutto e per tutto. L’uomo bello, intelligente, simpatico, serio, che ama star con voi accoccolati sul divano senza voler sempre scopare, che ama portarvi a fare shopping nei “megacentricommerciali” o per le vie del centro.. NON ESISTE. Mi state dicendo che in realtà uno così lo conoscete??? Beh, i casi sono due. O mente spudoratamente (è davvero bravo il tipo) o è GAY.

7 – Il matrimonio.

Ormai quasi nessun uomo vuole sposarsi. Perché? Perché iddio ha creato la convivenza! Quindi si può far sesso tranquillamente in casa da soli (oooh, si) e anzi! In caso di rottura, non dobbiamo divorziare e quindi non dobbiamo pagarvi niente! Quindi, vi prego, non impuntatevi con il matrimonio con noi maschi, davvero.. è inutile.

8 – Le altre donne.

Solitamente un uomo guarda anche le altre donne. Wooo. Calme, calme, fanciulle. Dai, non è una novità. Ma ciò non vuol dire che vogliamo tradirvi. Sono solo fantasie e in quanto tali non nuociono al rapporto. Chissà, potrebbero anche rafforzarlo (cosina a tre?). L’importante è capirlo. Fanno parte di noi.

9 – Il vostro look.

Apprezziamo moltissimo quando volete apparire ancora più belle. Il trucco, i capelli… ma il più delle volte è davvero inutile perché noi… beh… punto 1 e punto 3. Ehi, non sto dicendo che amiamo le sciattone! Anzi, un look curato fa decisamente sesso. Ma senza esagerare! Noi non osserviamo tutto con occhio clinico come fate voi. Il più delle volte neanche ci accorgiamo. Visto che il nostro sguardo è magnetizzato dai vostri punti focali (tette o culo o bocca o occhi) tendiamo a non prestare molta attenzione al resto. Capitolo a parte meritano i vestiti. Noi amiamo i vestiti arrapanti. Ma questo varia da gusto a gusto quindi salterò la descrizione approfondita.

10 – Le critiche.

Se dopo i punti 3, 4 e 6 avete deciso di rassegnarvi e criticare ogni cosa dell’uomo/ragazzo con cui uscite. State davvero SBAGLIANDO TUTTO. Noi non accettiamo critiche, alcuni si incazzao subito rompendo qualsiasi rapporto, altri le assorbono come una spugna, una dopo l’altra fino a scoppiare. 
Donna avvisata, mezza salvata.

Spero di essere stato chiaro ragazze, dopo questa breve lista saprete qualcosina in più su noi bestiacce.
Ce ne sono ancora tante di regole chiave per capirci meglio… ma ne parleremo più avanti.

Keep rockin’

venerdì 22 ottobre 2010

Porno PC

Hey ragazzi, ma soprattutto ragazze della blogosfera, come butta?
Mi è stato chiesto oggi cosa ne pensassi del rapporto tra persone, tecnologia e internet.
La risposta? Beh, che la gente sta diventando sempre più stupida.
Abbiamo una tecnologia avanzatissima, riusciamo a mandare sonde sulla luna, su marte...fare cose che erano impensabili solo qualche decennio fa, ma il nostro essere bestie ha anche fatto si che ci ritrovassimo ad avere computer che ormai si sono trasformati in macchine per le seghe a quattro cifre.
E non è tanto incredibile perchè tutti noi sappiamo a cosa serve un pc connesso in Rete, vero?
Per vedere dei porno. Chiaro.
Internet doveva renderci liberi, aiutare la democrazia e palle varie, ma il risultato è che ha dato libero accesso alle invasioni barbariche...
Un terzo dei siti internet sono porno, la maggior parte dei maschi che usa internet ha maturato una sorta di ossessione per la pornografia che si trova in abbondanza e secondo un recente sondaggio, il 48.5% delle donne che navigano in Rete guarda filmati porno e scene di sesso esplicito.
Wow.
Beh, non metto in dubbio che si possono imparare molte cose interessanti guardando un bel porno...

Keep rockin'

mercoledì 20 ottobre 2010

Se questo è un paese...

Buongiorno mondo,

con gli ultimi fatti di cronaca avrete di certo visto che razza di avvoltoi abbiamo travestiti da giornalisti. Gente senza un briciolo di dignità che si ammanta del sacro diritto di cronaca appostandosi giorno e notte per carpire i più piccoli indizi al fine di fare lo scoop più sensazionale.
Sto parlando dei fatti di Avetrana (ma che potrei benissimo accomunare a Cogne, Perugia, il piccolo Tommy), un terribile omicidio che sta spopolando su tutte le televisioni-giornali-radio come il più orrendo reality show in circolazione. Trasmissioni create ad hoc, speciali, approfondimenti...
Come se volessero stuprare una seconda volta la piccola Sarah. nel sacro nome dell'audience.
L'Italia è uno dei pochi paesi al mondo che ha l'incredibile dono di poter annientare quel poco di buono che le rimane.
L'ha fatto con il calcio (calciopoli e compagnia bella), con la politica (pdl, pd, berlusconi, bersani, veltroni, fini, buttiglione, gasparri...), con il turismo (spiagge inaccessibili, città d'arte lasciate al proprio destino), con la televisione (buona domenica, domenica in, la pupa e il secchione, grande fratello..), con il cinema (i vanzina, muccino, moccia, boldi, de sica figlio...), la letteratura (moccia, melissa p,...) e ora con il giornalismo. Giornalisti come Montanelli e Biagi rimpiazzati da pupazzi qualunque, schiavi del potere e delle leggi di mercato.
Se questo è un paese...

Keep rockin'

martedì 19 ottobre 2010

Dal diario dell'orsetto...

" Oggi è una splendida giornata di sole e sono molto contento.
Ho annaffiato il mio bonsai e ho notato con stupore che i suoi rametti sono tutti protesi verso l'alto e le sue foglioline stanno iniziando a diventare giallognole e cadere... diamine è autunno!
I miei simili sono quasi tutti in letargo in questo periodo, me ne ero scordato!! Ma non ho molto sonno...
yaawn... cosa??.. si beh, stavo dicendo..
...
ronf.. "

lunedì 18 ottobre 2010

Goodbye half-naked girls...

Buongiorno mondo,
Sembra proprio che stia arrivando il freddo invernale.
Una parte di me è sempre triste in questo periodo... addio ragazze in bikini, minigonne vertiginose con gambe in bella vista, top scollati e canottierine sexy... è davvero una grave perdita.
Tutto viene compensato però dal consumo industriale di dolci e cioccolate calde. E dal pensiero che almeno per 7-8 mesi non vedrò in giro improbabili ragazze cicciute con gonne strette e magliettine che lasciano la pancia (e che pancia) in bella vista... wow... non so voi ma ho sempre diversi conati di vomito repressi ogni volta che le vedo. Ragazze, un po' di autocritica ogni tanto, ok? Pietà!
Oh, tra l'altro... l'ingresso ufficiale della "tenuta da casa autunnale-invernale" (comunemente chiamata "tuta") mi fa venire in mente che mancano solo 2 mesi  e 6 giorni a Natale. Il fanciullo che è dentro di me esulta.
Immaginate un piccolissimo Matt stranamente pacifico e dolce, vestito come un elfo che salta e zompetta a destra e a manca. Ok, ho reso l'idea? E si, il mio natale è dannatamente consumista! (Non vi preoccupate farò un bel post a tempo debito riguardo questo).

Per il momento, ai miei fedeli lettori maschi posso solo consigliare di chiudere un attimo gli occhi e immaginare tra 8 mesi le ragazze che ripopoleranno le nostre città... wow.
E alle mie fedeli lettrici, posso solo consigliare di non incazzarsi più di tanto se ogni tanto fantastichiamo pure noi... tzè, non avete mai fatto sogni erotici? Oppure, non avete MAI fatto pensieri sconci su qualche ragazzo figo? Naaaaa non ci credo!

Keep rockin'

p.s.

sabato 16 ottobre 2010

Dio ci odia tutti

Avete mai riflettuto seriamente sulla nostra condizione?
Voglio dire, mi manda ai pazzi pensare a tutte quelle cazzate che ci hanno propinato da piccoli.
Sarà che viviamo in un paese in cui la religione è una sorta di "intoccabile verità". Tu sei libero di credere, ma non sei affatto libero di non credere. Ognuno di noi si sarà posto l'idea sull'esistenza o meno di qualche divinità che dall'alto ci guarda strafottente lasciando che mandiamo a puttane tutto quello che ha creato dopo ben 6 giorni di duro lavoro cosmico. Che cazzo, io avrei lanciato fulmini e saette su tutti... se qualcuno rovinasse il prato del mio giardino o mi rigasse la macchina... gliela farei pagare no?
Beh, in effetti però, pensandoci bene si imbufalisce molto spesso il possibile demiurgo con noi poveri mortali.
Diluvi, terremoti, piaghe, epidemie, i film dei Vanzina...
da qui la mia idea che se esistesse davvero un dio, beh, ci odierebbe tutti.
Ma per fortuna appartengo da parecchi anni a quella schiera di individui abietti che non crede più in nulla.
Ateo convinto.
Anche se gli epiteti che mi hanno affibbiato durante questi anni sono parecchi: nichilista, miscredente, peccatore, pazzo, pagano... roba da matti. Appunto.
La verità è che provo una profonda compassione per coloro che credono davvero in qualcosa di "magico e divino". E' come quando ero bambino e credevo in babbo natale. Alla fine quando ho scoperto che non esisteva è stato un vero shock, dal quale fatico ancora oggi a riprendermi. Beh, immagino sia la stessa cosa.
Ultima considerazione. Siete davvero così pii o siete solo dei paraculi?
Se credete davvero a quello che vi hanno propinato da bambini allora il mondo dovrebbe essere migliore no? Nessun omicidio, nessun tipo di odio, nessun'invidia. Invece credo sia tutto il contrario. gente che va a messa, che crede e poche ore dopo si spara un bel segone in bagno. Va allo stadio, prende qualche spranga e la spacca sui vetri delle macchine in sosta. oppure semplicemente odia il suo vicino di casa, o il collega di lavoro, oppure è invidioso di un amico... potrei andare avanti all'infinito.
Dio vi odia tutti.
A me, invece, ha offerto una bella birra gelata.
Prosit.

Keep rockin'

venerdì 15 ottobre 2010

Generazione Zero


Tempo fa pubblicai questa mail su VareseNews. Partendo dal presupposto che nulla è cambiato, mi sembra doveroso rispolverarla...
"Caro direttore,
ho deciso di scrivere questa lettera dopo anni di silenzio, durante i quali ho completato gli studi universitari e ho avuto tutto il tempo per guardarmi attorno e giudicare con occhio imparziale il Paese in cui vivo. Mi spavento per le conclusioni alle quali sono arrivato. Ho voglia di abbandonarlo. Di scappare da tutto questo. Ho 26 anni e non ho un futuro. Il lavoro? SE lo trovi è precario. A tempo determinato. Stage non retribuiti di 6 mesi e poi a casa. Avanti un altro. In questo paese per andare avanti bisogna solo avere fortuna e le conoscenze giuste. Non conta che tu sia bravo a fare qualcosa. La meritocrazia non esiste. L’italia (in minuscolo ovviamente) è un paese di ipocriti e ladri. Di sfruttatori e di disperati. Di ragazzi che vorrebbero iniziare a diventare uomini, staccarsi dai genitori e pagarsi un affitto, magari fare un mutuo per una casa… con uno stipendio di neanche 1000 euro (se si è DAVVERO fortunati…). E poi siamo dipinti con disprezzo con il termine “bamboccioni” da ministri, politicanti da 4 soldi che prendono 6-7 mila euro al mese per fare solo i porci comodi loro. Un'italia dove manager incapaci portano al fallimento imprese e aziende (anche pubbliche). 
Un paese dove Milano è dipinta come una grande metropoli moderna … il che è tutto dire.
Affitti alle stelle. Monolocali da 600 euro al mese, mentre per un “povero laureato” lo stipendio iniziale (e per iniziale si intende i primi anni, non i primi mesi) è di soli 500-600 euro. Abbonamenti dei treni pagati a peso d’oro, per un servizio che è terzomondista . Studenti trattati come carne da macello da direttori/manager/dirigenti che vedono in loro solo una possibilità di sfruttamento.
Questa generazione è la prima che starà peggio rispetto a come stavano i propri genitori. Che ai tempi riuscivano a fare cose che noi ora ci possiamo solo sognare.
Ora, alla ricerca di un lavoro, ho deciso di guardare all’estero. Londra e perché no gli Stati Uniti. Paesi in cui i giovani laureati sono inseriti in aziende serie che formano l’individuo, dandogli la giusta esperienza e se valido, la giusta promozione.
Ma per il momento, sono bloccato qui. In un paese senza futuro. Una generazione fortunata … non c’è che dire. "
Sfogone mica da ridere, no? 
Il fatto che nulla sia cambiato ha maturato in me l'incazzatura necessaria per cercare di emergere da questo pantano il prima possibile e mandare un po' tutti a fanculo.
Keep rockin'