sabato 1 giugno 2013

La ragazza misteriosa

C'era una volta, ma neanche troppo tempo fa, una ragazza bellissima dai capelli biondi e dagli occhi azzurri.
Questa ragazza però era vista nel paese ove risiedeva un po' con timore e un po' con sospetto. Certo, era diligente a scuola e rispondeva sempre con cortesia e carineria a tutti quelli che incontrava. Ma ad un certo punto del giorno, ella spariva.
Ed era impossibile da trovare! Molte volte gli abitanti si misero a cercarla per le viuzze del paese, fino ai colli sovrastanti. Ma niente. Della fanciulla non v'era mai traccia. 
Un giovinotto locale, che conosceva la bellissima ragazza da tempo, decise di affrontare questo arcano una volta per tutte. Aspettò l'uscita da scuola della fanciulla e si mise a seguirla.
Ella si rifugiò velocemente a casa e il giovinotto si nascose dietro ad una siepe, aspettando di rivederla. E dopo un po' di minuti... eccola! Si era cambiata di tutto punto mettendosi una tutina comoda e portando sulle spalle uno zainetto. Il giovane la osservò meglio, quello zainetto sembrava portare qualcosa di non troppo ingombrante.
Ella chiuse il cancelletto di casa e si avviò a passo spedito verso le ripide montagne che sovrastavano il paesello.
Il giovane che la seguiva iniziò a preoccuparsi. Perchè questa fanciulla si inerpicava su un terreno così aspro e periglioso? 
Ella andava con far deciso e saliva sempre più in altro tra massi e rocce acuminate. Sapeva quel che faceva.
Il giovanotto era in difficoltà, non era abituato a simili scalate, ma si fece forza e continuò l'ascesa.
La vedeva mentre saliva, agile come un camoscio e bella come non mai, con i suoi capelli dorati che fluttuavano in aria.
Ad un certo punto la ragazza sparì alla sua vista. Era arrivata sulla cima di quel monte. 
Al giovane ci vollero parecchi minuti per raggiungere il posto, per poi nascondersi dietro a un masso.
Si girò un po' attorno e notò la bellezza del posto, ma ancor di più la stupefacente vista che si aveva delle vallate circostanti. 
Si sporse un pelo dalla roccia per osservare la fanciulla. 
Lei era lì, seduta, immersa nei suoi pensieri. La vide agitare i suoi pugni in aria con fare iracondo, ma poi.. afferrò dal suo zainetto un ukulele. E si mise a suonare.
Il suo volto parve rasserenarsi di colpo e il giovinotto capì da quei gesti, così studiati, che questo rituale andava avanti da anni.
Allora si fece forza e uscì allo scoperto. 
"Scusami" disse alla fanciulla. "ma perchè tutto questo?".
Ella si spaventò nel vedere un'altra persona lì sopra con lei. "Come hai fatto a trovarmi? Mi hai seguito?" disse con fare cattivo.
"si, ormai sono anni che non ti si vede mai in queste ore. Volevo capire il perchè"
"Pfff perché... non vedi? suono l'ukulele".
"si, ma... perché?" chiese con insistenza lui.
"Vattene via per la miseria! O ti scaglio queste pietre addosso!" disse posando l'ukulele e afferrando con i suoi pugnetti dei sassi con fare minaccioso.
Lui, spaventato da quella reazione, decise di arrendersi. Si voltò e riprese a scendere da quel monte, rimanendo fortemente deluso dal non aver scoperto nulla.
La fanciulla, assicuratasi che nessun altro fosse nei paraggi, riprese a suonar l'ukulele e a distendere nuovamente il suo volto in una paresi di rilassatezza.
Quand'ecco che... dopo un urlo liberatorio, un forte e squassante peto eruppe da quel bellissimo corpo. "finalmente... anche oggi è andata. Il blocco è stato sconfitto.." disse con un largo sorriso.
Laggiù in paese, la gente alzò lo sguardo al cielo. "Mah, di nuovo tuona a ciel sereno." esclamarono molti con lo sguardo all'insù.

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