Prussia, secolo scorso ma forse anche qualcosina in più.
Avevamo lasciato il nostro Waccher a soddisfar la giovine Lucilla sul tavolo della cucina, tra cavoli, verze e tuberi. L'amplesso di regal durata venne però interrotto da dei possenti nitriti provenienti da Donato, il cavallo parlante dell'allevatrice.
I due sudati amanti, ignudi come vermi, si affacciarono intimoriti alla finestra della topaia che li ospitava rimanendo altresì sconvolti nel vedere nientepopodimenoche l'Arcivescovo di tutte le Prussie incedere a passo svelto verso di loro.
"Uscite, dannati!" urlò a gran voce. "Le mie suore! Avete vilmente derubato e deturpato le mie unte dal Signore! Dovrete essere puniti per questo!"
Augustus e Lucilla, rivestitisi, uscirono ad affrontar il prelato, rosso in volto.
"Ma vede, signor vescovo..." cercò di proferir il Waccher.
"ARCI vescovo semmai! Taci vile essere! Sprofonderai nella bocca di Ade!" urlò l'iracondo arcivescovo, ormai violaceo.
"Senta, ma l'Ade non è nella mitologia greca?" pignolò Augustus.
L'arcivescovo, prese dello sterco di capra che era in terra e lo lanciò addosso al Waccher, così, per rimarcare la di lui condizione di stolto.
Nel frattempo, la povera Lucilla, che aveva dato per certo la storia del Waccher su come aveva fatto a racimolar i soldi dal contadino lo affrontò a muso duro. "Augustus, mi hai mentito! Hai davvero derubato delle suore, che portano pure infauste conseguenze?" gli chiese.
"Mia adorata, ecco... beh... si... in verità ti dico che è accaduto ciò." confessò il giovane.
Una sonora sberla lasciò le impronte delle 5 dita sul volto del Waccher, che come al primo incontro, svenne dal dolore.
Lucilla, intimorita dall'arcivescovo e dalla temibile maledizione delle suore, lanciò il sacchetto con i dinari per terra e si chiuse in casa.
L'arcivescovo, non prima di aver emesso uno sputacchio di disprezzo sul corpo esanime del Waccher, prese i soldi e se ne andò via, sempre a passo svelto fischiettando una litania religiosa.
Dopo essersi ripreso, Augustus, ormai sfinito da questa serie di nefasti avvenimenti si mise a sedere e rimuginò a lungo sul da farsi. Intanto, accanto a lui, il buon Donato che aveva assistito a tutta la scena si mise a sbrofonchiare con le labbra e disse al giovane abbattuto "Beh, avresti dovuto immaginarlo che la vil menzogna non poteva che portar guai. La mia padroncina è iraconda e non ti conviene affatto riprovar a conquistarla."
"Hai ragione sommo equino. Devo andarmene ancora una volta a vagar per le terre." proferì il Waccher mestamente. "Addio". E così dicendo, si incamminò verso il centro città. Di nuovo solo e di nuovo senza una meta.
Fermatosi ad abbeverarsi presso una fontana, scorse con la coda dell'occhio le suore che aveva derubato, mentre si cibavano ad una locanda.
"Corbezzoli, le suore! E' giunto il momento di far pagare loro questa invereconda situazione!" disse mosso dall'ira.
Si avvicinò al trio di pie donne, mentre queste si alzarono dal tavolo e le seguì.
Il percorso fu breve, poiché esse si fermarono all'interno della chiesetta della piazza.
Entrò furtivamente a passo felpato e si nascose dietro ad una panca.
Come ad un segnale convenuto, le tre suore si misero a recitar il rosario, che a quei tempi durava qualcosa come 10 ore e mezza. Il Waccher decise di non indugiare oltre, si alzò e urlò: "Voi, donne di fede! Voltatevi!". Le tre si girarono di scatto, con dipinto sul loro volto lo stupore.
Il Waccher ora poteva affrontarle, ma un dubbio iniziò a corrodergli il sorriso mefistofelico che aveva dipinto in volto. Con cosa poteva affrontarle? La loro forza è risaputa. E non vi è più il buon Donato sul quale fare affidamento.
Quindi, decise di sfoderare l'unica arma che aveva. Il suo possente membro, che tanti dolori sentimentali gli aveva procurato, proprio per le dimensioni. E così, afferrandolo come una scimitarra, si mise a menar fendenti per l'aere quasi a voler spaventare le suore, che però, osservando la scena iniziarono a sghignazzare.
"Finalmente, dopo anni e anni di litanie, iddio ci ha benedetti con la nostra richiesta! Un uomo ben assortito!" dissero in coro.
Il Waccher capì con orrore a cosa era andato incontro e cercò una via di fuga, ma inutilmente. Una suora lo ghermì e lo sbattè interra in malo modo, mentre le altre due iniziarono a far nefande cose sul suo corpo.
Il Waccher decise di chiudere gli occhi poiché prima o poi quel martirio sarebbe finito, le tre suore erano alla vista particolarmente orripilanti poiché come ordinò il kaiser parecchi anni prima, ogni donna di bruttura inaudita doveva farsi suora, quindi possiamo solo immaginare le tristi visioni (e non solo) cui il Waccher dovette assistere.
... continua ...
Giuro che questa è la serie più bella mai stata creata! LOL! Divertente come poche, linguaggio sullo strano-colto e sesso. Geniale. ^_^ Continua, continua!
RispondiEliminaMitico come sempre
RispondiEliminaSei un grande
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