giovedì 9 giugno 2011

Tanti altri dolori per il giovine Waccher

Eccomi di nuovo tra voi, o miei fedeli lettori.
Siete pronti ad una nuova fiaba proibita? Si? Bene.
Chiudetevi all'interno dei vostri bugigattoli. Gettate via le chiavi ed immergetevi insieme a me in codesta nuova, esilarante e anche un po' eccitante avventura.

Ed ecco che il giovine Waccher, ora in un monastero, scoprì gioie per lui tutte nuove.
Delle gioie diciamo così, particolari.
Chiuso nella sua celletta angusta, passava tutto il tempo a leggere fumetti ottocenteschi.
L'ultimo ritrovato della tecnica era un fumetto riguardante un conturbante topo, chiamato Topolano.
Imparò molte cose nuove e, diciamo, non sempre caste.
Un giorno, stanco di fantasticare su animali disegnati, uscì dalla sua celletta per una lunga e corroborante passeggiata lungo i floridi percorsi monasteriali ed incontrò un giovine sacrestano che appena lo vide gli si buttò addosso con sguardo spiritato e sottopose i suoi glutei al giudizio del giovine Waccher, il quale, colmo di orrore tentò di scappare verso il monastero. Non riuscì a fare che poche zompate che gli bloccò la strada Berta, una suora depravata 55enne molto sessuale che, ignuda, gli si fece incontro e... se lo fece.
I due corpi erano un tuttuno disgustoso, i muggiti di piacere di lei facevano da contrappunto ai rochi fonemi del Waccher che non capiva come diamine fosse possibile finire in siffatta situazione.
E nei monasteri, così come nell'amore, l'imprevisto è dietro l'angolo.
Ecco infatti che il vecchio abate, braghette in mano, si buttò a pesce sui corpi aggrovigliati dei due squallidi amanti.
Ma all'arrivo dell'arzillo vegliardo, il Waccher rinsavì. Scostò brutalmente la laida suora e fuggì a braghe calate verso la sua celletta.
"Ma perbacco" esclamò tutto ansimante "che monastero degenere!".
Il Waccher era voglioso di amare giovini donne, non entrare nei sordidi peccati di un gruppo di vecchi assatanati, rinchiusi in quattro mura non più tanto sacre.
E fu così che scappò da quel posto per non farvi più ritorno.
Decise di tornare in città. Alla fine, pensò, non potrà mai essere peggio del monastero.
Ma si sbagliava...

1 commento:

Ah!!! Così vuoi commentare eh??? Come osi! Naaa scherzo, fai pure.