martedì 8 novembre 2011

E' una sporca faccenda Detective Stone

Là dove il cemento regna indisturbato. Là dove il cielo ormai è di un colore indefinito tra il grigio topo e il nero di seppia. Là dove i mascalzoni regnano indisturbati. Insomma là, vive il Detective Stone il più duro detective della Omicidi di L.A.

La chiamavano "Città degli Angeli". Los Angeles. Ma di santo e puro c'era ben poco.
La criminalità era schizzata alle stelle e pure l'onanismo non se la cavava affatto male.
Sì perché erano tempi difficili quelli. Tempi in cui le donne ormai si erano emancipate, si erano fatte furbe e dure. Non era più semplice conquistarle. Erano ormai tutte da una botta e via. Sgualdrine? Forse.
I massmediologi (che dopo l'avvento in terra di san Klaus Davi avevano assunto un'importanza pari alla fusione a freddo) davano la colpa proprio ai media, con stili di vita discutibili e via discorrendo. Certo, la stramba moda nata in tv di cibarsi di fenicotteri rosa non aiutò molto in questo senso. Ma così va la vita.
Insomma, le donne erano difficili da conquistare. Lo era prima, figuriamoci in quei tempacci infami.
Il Detective Stone si svegliò come sempre con questa angoscia in petto. Donne. Donne. Non effettuava un atto erotico con una femmina da qualche anno ormai. E si dedicava alla tremenda pratica dell'onanismo almeno due, tre volte al giorno. Per scaricare i nervi, diceva tra se e se quasi a giustificarsi. L'onanismo, o arte della falegnameria, era un atto bandito dalla società umana nell'anno 2014 quando la Kiesa assunse un potere temporale pazzesco. Tutto nato da una partecipazione del papa Joseffus al Grande Fratello. Si disse per aiutare una chiesa in difficoltà, con pochi adepti. Da quel momento il papa divenne un mito osannato dai più piccoli che, per ricalcare le sue orme, si iscrissero in massa ai seminari per diventar prete e bum! Tra l'altro cambiarono nome in "Kiesa" perché faceva più figo e giovine. Quindi vi lascio immaginare cosa successe... boom di nascite per il bando dell'aborto. Malattie veneree in ogni dove per il bando dei preservativi... insomma, un gran brutto affare.
Il Detective Stone, ultimati i suoi doveri fisiologici ed effettuata una sostanziosa colazione si diresse alla centrale. Il "Checazzocollezioni Killer" era ancora là fuori.
Il capo con la finezza che lo contraddistingue apostrofò Stone con un "vecchia merdaccia" appena entrato. Dopo un breve briefing, arrivò una telefonata. L'ennesima sull'ennesimo omicidio.
"Suino d'un porco!" esclamò Stone con tutta la rabbia che aveva in corpo. Sbattè il pugno contro la scrivania, ma venne subito cazziato dal capo perché quella era una scrivania duemilesca regalatagli dalla moglie defunta. "Mi scusi, mi scusi" disse.
Il Killer questa volta colpì nel quartiere ricco della città.
Tutto era lastricato d'oro. Dalle strade (da qui l'alto tasso di mortalità per incidenti dovuti al fondo scivoloso) ai fili d'erba. Tutto era d'oro. Stone scese dalla sua bicicletta (amava tenersi in allenamento) solo dopo essere ruzzolato per 200 metri orrendamente come un deficiente. "Dannate strade, ma sono sulle tracce giuste" disse per poi correggersi poco dopo poiché stava seguendo le proprie tracce. Era ancora un po' scombussolato dalla caduta.
Il detective entrò nel palazzo lussuoso che ospitava i più grandi ricchi e perciò cafoni abitanti della città.
"Pvego si accomodi ispettove!" disse l'usciere con un impercettibile difetto di pronunzia.
"Beh, sarei detective, ma non importa" "Bazzocole, covbellevie! E' sempve un uomo devoto alla giustizia lei" disse l'usciere con un sorriso quasi beffardo. Al detective sembrò fosse una presa per il culo, ma decise di non star lì a begarla su.
Due agenti lo attendevano agli ascensori del palazzo e lo scortarono nella camera del "povero" (ma solo perché defunto, in realtà era ricco come la merda) Reginaldo DeRicchis. La polizia e persino lui, il miglior detective della LAPD brancolavano nel buio. olo dopo 2 ore buone Stone trovò l'interruttore e accese la luce. La stanza era in perfetto ordine. Suppellettili da ricchi, quali mappamondi in avorio, tele di enorme valore, tappeti persiani made in persia e non made in china, una collezione di monocoli e bombette. Insomma, la classica casa di un ricco. E nessun segno d'effrazione. Nessuna prova.
Maledizione, come tutti gli altri delitti del Checazzocollezioni Killer. Che ancora una volta si dimostrava imprendibile e imprevedibile siccome colpiva donne, vecchi, uomini, poveri, ricchi...
La vittima era posta sul divanetto in pelle di leopardo (proprio roba da ricchi) e non c'era nulla fuori posto. Neanche una goccia di sangue. Ma quindi... com'è morto codesto pover riccuomo? 
Dannazione, è una gran bella gatta da pelare, disse Stone afferrando la gatta della vittima e iniziando a spiluccarla pian piano con una pinzetta trovata sul letto.
"Un moment!!!" urlò all'improvviso e subito accorse un agente con una pastiglia di analgesico e un bicchiere d'acqua. "Ehm, no grazie era "un momento" ma troppa è l'agitazione in me e ho troncato sul finire la frase!!!" A questo povero riccuomo manca il lobo di un orecchio!!!! Santiddio il lobo!!!!! E' morto per asportazione di un lobo!!!! 
E là fuori, mentre osservava con un binocolo potentissimo, un pellicano dalle piume ambrate osservava con ghigno beffardo la scena. 
Squek squek squek sogghignò.

2 commenti:

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