Oh miei piccoli bimbi moderni, dite la verità..quanto vi annoiano le solite classiche fiabette con il nauseante buonismo che trasudano??? Tanto vero? Le vostre manine protese in segno di disprezzo e le vostre bocche storte bavose mi fanno proprio capire questo. Bene! Da oggi potete dire basta alla bontà del passato! Ecco a voi le nuove fiabe rimodernizzate per venire incontro ai gusti sempre più esigenti di voi piccoli bastardi viziati.
C'era una volta un artigiano bergamasco soprannominato Mastro Ciliegia, poiché era solito bere molto vino e picchiare a nerbate la moglie la quale, dopo aver subito le percosse, andava in giro con il viso rosso, come una ciliegia per l'appunto.
Un bel dì decise di prendere un arnese dal fallico aspetto, per soddisfare le voglie sempre più perverse della moglie che si sentiva trascurata.
Ma siccome quegli aggeggi in plastica erano molto costosi ed essendo lui un artigiano decise di fabbricarselo da solo.
Andò quindi in una discarica abusiva, ricca di liquami radioattivi, rubò tanto compensato e si mise al lavoro.
Ma dopo un po' di intarsiamenti sentì un urlo lacerante provenire dall'arnese che stava costruendo.
Spaventato e lasciato il lavoro a metà, decise di regalarlo all'amico Geppetto, chiamato così perché era essenzialmente uno stolto. Egli però era entusiasta del regalo inaspettato perché da sempre voleva costruirsi un aggeggio sessuale da vendere alle donnine sole e fare soldi facili.
Decise di costruire non solo l'aggeggio sputa-semi, ma anche tutto il corpo attorno. Come una sorta di bambola di legno, ma sessuale.
Dopo settimane di truciolamenti e di trapanate chiuso all'interno del suo capannone, il corpo prese forma e urlò nuovamente. Era vivo! Geppetto all'inizio fu molto spaventato, ma poi realizzò che questo era un vero e proprio miracolo poiché essendo animato, l'oggettino zozzo poteva essere ancor più proficuo. Scoprì inoltre, dopo una lunga conversazione, che dicendo delle bugie la bambola di legno si eccitava a tal punto che gli cresceva lo sventrapapere utile all'atto sessuale. Gioia e tripudio!
In accordo con un istituto di marketing, decise di chiamarlo Pinocchio poiché il nome era ambiguo e ambivalente: poteva essere un curioso nome da dare al pistulino (del tipo "mmmm ma che bel pinocchio hai lì in mezzo alle gambe) oppure con un astuto cambio di consonanti poteva essere usato anche dagli omini attratti da altri omini.
Una volta vestitolo, Geppetto si recò al Misex per mostrarlo a tutti i pervertiti che si recavano a quella fiera.
E fu un successone. Ottenne diversi numeri telefonici di signore sole, ma anche di tanti maschietti.
Ora non restava che portarlo nelle case di queste persone, usarlo e poi incassare.
Certo, per Pinocchio non era facile dire così tante bugie, ma alla fine riceveva tanto piacere e iniziò a prenderci gusto fino a quando, un bel giorno, si vide dinnanzi una laida vegliarda con le gambe spalancate che urlava "dimmi una bugia dimmi una bugiaaaa" e decise che basta, questo era troppo. E dopo aver rigurgitato, scappò.
Si ritrovò lungo un viale popolato da trans e qui venne accalappiato da due schifosi individui con grosse parrucche soprannominati "Gatto" e "Volpe" per il diverso colore della peluria.
Dopo averlo segregato in cantina per settimane e usato per ogni tipo di perversione facendogli dire ogni tipo di bugia possibile ed immaginabile, si stancarono e decisero di disfarsene gettandolo lungo un fosso della tangenziale, non prima di derubarlo dei pochi dinari che possedeva.
Il povero Pinocchio era in lacrime. Così tante bugie aveva detto durante questi mesi. Che si ok, lo facevano eccitare, ma veniva sempre usato per i più sordidi scopi.
Gli sembrava di essere una di quelle ragazzine teenager che andavano molto in voga in quel periodo. Troie, apparentemente felici di esserlo e sbatacchiate a destra e a manca.
Abbassò il capo per la vergogna e decise di cambiar rotta mettendo la testa a posto.
Lesse su un giornale che un nuovo politico era in città. Mangiafuoco, si chiamava (poiché del Sud e mangiava molte cose piccanti), del partito dell'Asinello.
Pinocchio si presentò, piacque per la sua faccia di legno e si fece tutta la trafila.
Divenne dapprima un simpatizzante, poi un membro e scalò rapidamente la carriera politica fino a divenir consigliere di Mangiafuoco. Tutto questo grazie alla sua facilità nel dire bugie che si sà essere la dote principale di un politico.
Purtroppo un giorno venne fotografato da alcuni paparazzi mentre aveva un'enorme erezione durante un comizio in una scuola, fu additato come pervertito e dovette lasciare l'incarico.
La vita per Pinocchio gli stava regalando solo grandi delusioni. Un freddo mercoledì pomeriggio però vide un annuncio singolare "cercasi addetto alla ferrovia locale". Si presentò ed ottenne il posto.
Meraviglia delle meraviglie, prese il posto di un passaggio a livello... e che livello se capite a cosa alludo!
Questo lavoro lo impegnava fino a sera e un giorno, mentre staccava da lavoro, incontrò un transessuale (chiamato Fata Turchina per il colore delle sue vesti) che si innamorò di lui e vissero tutti felici e contenti.
La morale è questa: le bugie hanno sì le gambe corte, ma quante gioie possono recarvi!
Ok, dopo questa: GENIO A-S-S-O-L-U-T-O
RispondiEliminaahahahahaahahah
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